Mondi nuovi a teatro. L'immagine del mondo sulle scene europee di Cinquecento e Seicento: spazi, economia, società

Il saggio propone una mappa dei mondi portati sulle scene europee tra Cinquecento e Seicento, e ricostruisce le dinamiche e i rapporti di forza che mettono in relazione letteratura, spazi, società. Tra Venezia, Firenze e Malta, dal vecchio mondo dell'Italia e del Mediterraneo all'America e all'Oriente fino ai paesaggi infernali, il teatro dialoga con la rappresentazione politica ed economica del mondo. Con presupposti e culture differenti, ma sulla base di una libera condivisione della tradizione classica e biblica, l'immaginario teatrale interpreta, riscrive e re-inventa la geografia dei mondi moderni facendo dei mezzi della performance (fisicità e parola) e dei suoi effetti sul pubblico una sublime forma espressiva di autonomia e bellezza. L'analisi si concentra su: "Mandragola" e "Clizia" di Niccolò Machiavelli; "Candelaio" di Giordano Bruno; Tamburlaine the Great I-II ("Tamerlano il Grande") , The Jew of Malta ("L'ebreo di Malta") e Doctor Faustus ("Dottor Faustus") di Christopher Marlowe; The Merchant of Venice ("Il mercante di Venezia") , Othello ("Otello") , Antony and Cleopatra ("Antonio e Cleopatra") , The Tempest ("La tempesta") di William Shakespeare; Volpone ("Volpone") di Ben Jonson; El nuevo mundo descubierto por Cristbal Coln ("Il nuovo mondo scoperto da Cristoforo Colombo") di Lope de Vega; El mgico prodigioso ("Il mago dei prodigi") di Pedro Caldern de la Barca.