Un milione di minuti. Come ho esaudito il desiderio di mia figlia e abbiamo trovato la felicità

Felicità vuol dire passare del tempo con chi si ama. Questo vale quando si è bambini e quando si è adulti. Un milione di minuti di Wolf Kuper vuole ricordarci proprio questo: come passare ore, giornate e, se si può, settimane insieme alle persone che amiamo è il dono più prezioso che possiamo fare a noi e agli altri.
Nina ha solo quattro anni e il suo desiderio più grande, oltre a diventare un giorno un pompiere, è passare più tempo con il suo papà che fa lo scienziato e che spesso è in giro per il mondo vista la sua carriera e il suo impegno alle Nazioni Unite. I Kuper sono una famiglia serena e l’unico neo nella loro vita è proprio il fatto di non riuscire a passare abbastanza tempo insieme. Un giorno però il loro mondo si rovescia perché a Nina viene diagnosticato un disturbo cognitivo-comportamentale. Nessuno sembra sicuro che quella sia la verità, ma la notizia colpisce nello stomaco i Kuper che si vedono così costretti a cambiare ogni prospettiva di vita apparentemente normale. Il papà e la mamma di Nina capiscono nel modo più duro che la vita deve continuare e può essere sempre bella e l’unico modo per renderla diversa è dare un diverso valore al tempo, renderlo unico e lo sarà con due anni strepitosi e avventurosi in viaggio intorno al mondo. Thailandia, Australia, Nuova Zelanda e Germania saranno le destinazioni della famiglia Kuper che scoprirà il mondo senza obiettivi, dando un valore diverso ad ogni cosa e ad ogni istante, stabilendo che la normalità non è detto che sia sinonimo di felicità.