Trama Miei mostri adorati
I “mostri” di Fulci sono i sinistri individui protagonisti di questi sette racconti noir tutti caratterizzati da atmosfere cupe e spesso cruente. Una rivisitazione in chiave dissacrante e velatamente ironica delle paure religiose . Il ritmo narrativo, spesso rapido ed incalzante, richiama quello dei grandi autori americani come Stephen King, Thomas Harris e James Ellroy. In appendice, alcuni scritti di cinema che raccontano divertenti episodi che Fulci ha vissuto nella Roma degli anni '60 con i protagonisti del cinema: ad esempio, Totò e Steno e, inaspettatamente, il grande Orson Welles.
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