La miaomorfosi

Chi ha apprezzato o odiato un grande classico che ha diviso la critica letteraria come la Metamorfosi di Franz Kafka accoglierà con ironia e un pizzico di sorpresa Miamorfosi, romanzo imperdibile, giocoso e divertente scritto da Coleridge Cook. Con una rilettura del celebre romanzo, sulla falsa scia delle rivisitazioni degli scritti di Jane Austen o di Emily Bronte, Cook produce un piccolo ribaltamento kafkiano, chiamando in causa anche il celebre autore con cui appunto firma il libro. Anche Coleridge Cook è un semplice pseudonimo, un nome dietro cui si cela un grande scrittore che ha già vinto numerosi premi letterari. Sfruttando così il mistero che già aleggia sulle varie identità sconosciute che firmano la storia, la Miaomorfosi si fa largo nel cuore dei lettori, soprattutto degli amanti dei gatti perché qui Gregor Samsa, commesso viaggiatore, schiacciato dai doveri della vita, non si trasformerà in un orribile insetto, ma in un grazioso gattino. Le giornate scorrono sempre uguali per il protagonista: ogni mattina si alza prestissimo per recarsi a lavoro, puntuale e impeccabile, per cercare di evitare di perdere clienti e quindi di evitare il licenziamento. Alle 4 di una mattina qualunque però Gregor sente che le coperte sono un luogo particolarmente confortevole e in cui è bello sentirsi coccolato e presto capirà perché: al posto delle gambe ha quattro zampette bianche e pelose e degli artigli pericolosi. Come può uscire da quella terribile situazione e spiegare a famigliari e datore di lavoro che si è trasformato in un felino? Nulla però accade per caso e forse quella metamorfosi, o per essere più precisi Miaomorfosi, ha un suo perché e Gregor lo cercherà nella sua vita, in un’esistenza divenuta piatta, monotona e soprattutto piena di insormontabili doveri. L’animo umano viene così scandagliato in questa rivisitazione di un grandioso libro del Novecento, ma firmata Coleridge Cook, che tra le risate non distoglie l’attenzione dalle trame più filosofiche del romanzo.