Mi dichiaro prigioniero politico. Storia delle Brigate Rosse di Giovanni Bianconi edito da Einaudi

Mi dichiaro prigioniero politico. Storia delle Brigate Rosse

Editore:

Einaudi

Data di Pubblicazione:
25 febbraio 2003
EAN:

9788806157395

ISBN:

8806157396

Pagine:
311
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Descrizione Mi dichiaro prigioniero politico. Storia delle Brigate Rosse

La storia delle Brigate Rosse nelle vicende di sei protagonisti di primo piano aderenti all'organizzazione terroristica in periodi diversi. Dalle origini, nei primi anni Settanta, fino alla seconda metà degli anni Ottanta, quando le Br parvero quasi smantellate. Fra reportage e narrazione, Bianconi ricostruisce ritratti che fondono in sé non solo il senso della cronaca ma anche di un momento storico che si rivela irto di fili legati al presente.

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Mi dichiaro prigioniero politicoDi O. Marco-7 luglio 2011

In un paese come al solito impelagato in una sorta di relativismo manicheo, per il quale è solo l'appartenenza ideologica e non il comportamento a decretare chi, tra barricaderos (e affini) e "difensori" dello Stato, meriti rispetto ed esiga il riconoscimento della giustizia e della memoria collettiva - è difficile far passare senza clamori l'idea che persino dietro un brigatista potesse esserci un uomo, e che persino al cospetto dei casi più efferati ci fosse qualcuno che, all'interno dell'organizzazione, interrogava la propria coscienza finendo talvolta per cedere per spirito di appartenenza ad una causa, tardivamente riconosciuta nella sua essenza non solo violenta ma inconcludente. Emblematica in questo senso la storia di Germano Maccari, il famoso quarto uomo del caso Moro. E sempre nel paese che si diceva prima vige anche un equivoco (costruito e coltivato ad arte, per decenni, altro che egemonia culturale della sinistra) secondo il quale tentare di capire, di spiegare le ragioni di chi stava dalla parte "sbagliata" è sempre equivalso ad una specie di favoreggiamento ideologico. Chi non è con con me è contro di me. Equivoco, dicevo, perchè solo l'idiota non sa che ignorare le ragioni della violenza, per quanto ingiustificabile essa sia, è sempre il modo migliore per alimentarla (e il fallimento della meravigliosa macchina da guerra messa in piedi da USA e alleati per sconfiggere il "terrorismo internazionale" ne è dimostrazione palese e attualissima) . Insomma Bianconi non si limita ad un elenco freddo e ormai inconcludente di nomi ed episodi, ma racconta storie di uomini che non per caso o pura follia violenta finirono per abbracciare la causa delle BR, contestualizzando almeno in parte gli eventi nel magma complesso dei movimenti e delle frenesie in voga negli anni Settanta. E nel farlo dimostra che non c'è per forza indulgenza, nè tantomeno condivisione, dietro il desiderio e la volontà di capire perchè quegli uomini, e tanti come loro molto meno noti, scelsero e praticarono la via della lotta armata.