La meraviglia del possibile vol.7 edito da Luiss University Press

La meraviglia del possibile vol.7

Memorie. Ricordi, coscienza, oblio e altre avventure della mente

Data di Pubblicazione:
1 febbraio 2024
EAN:

9791255960577

ISBN:

1255960574

Formato:
brossura
Argomento:
Pubblicazioni in serie, periodici, raccolte di abstract, indici
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Descrizione La meraviglia del possibile vol.7

Ricordare, dimenticare, ricreare, revisionare, immaginare, sono tutti dispositivi e attività che costituiscono la memoria di un fatto, sia esso storico, politico, sociale o letterario. Con il settimo numero della nostra rivista LMDP – La meraviglia del possibile vogliamo esplorare questo straordinario dispositivo della natura umana in base al quale, di secolo in secolo, costruiamo la nostra storia e la nostra realtà quotidiana.
Tra i diversi territori della natura umana che le macchine tentano oggi di sottrarci, c’è anche quello della memoria. Il grande, immenso, gigantesco archivio del web sembra volersi sostituire ad una delle facoltà più intimamente umane che stanno alla base della nostra stessa coscienza. Le banche dati sembrano condannarci ad un destino fatto di oblio ed amnesia. La memoria umana, però, non è un calco imparziale e neutrale di ciò che quotidianamente – e storicamente – ci accade. Nell’atto stesso del ricordare entrano in gioco diversi fattori di natura emotiva, intenzionale, personale, ma non solo. L’attività mnemonica umana sembra, pertanto, rientrare a pieno titolo in una faccenda di natura interpretativa, e dunque semiotica. Non esistono fatti, ma solo interpretazioni. Un gioco di rimandi e di fantasmi del tempo: la memoria di un fatto passato avviene nel nostro presente, il quale è a sua volta storicamente e socialmente determinato, anche dalla nostra biografia personale.
La memoria si presenta, insomma, come un qualcosa di dinamico, in continua trasformazione, manipolabile. La memoria, allora, diventa anche un fatto politico, come suggerisce ad esempio Marco Filoni nel suo articolo di apertura a questo numero: ”Quella che è oggi la memoria collettiva assomiglia più alla propaganda e al mito” (La memoria e l’oblio come dispositivi politici, p.7). Così come, per fare un altro esempio, nell’ambito della politica e della manomissione, rientra anche il fenomeno della cancel culture. Negli ultimi anni sempre più spesso nel discorso giornalistico e, in parte, anche politico, viene utilizzata questa etichetta per descrivere azioni volontarie che innescano una qualche forma di censura o silenziamento di un fenomeno. Maddalena Cannito e Francesca Tomatis nel loro contributo (Oltre le etichette. Ripensare la cancel culture, p.15) scrivono: ”Sembra, insomma, di essere di fronte a un’epidemia di cartoni animati riscritti, di statue che cadono, di autori classici mandati al macero, di attori e scrittori che perdono i loro contratti, tutti colpevoli di non essere allineati al pensiero dominante e politicamente corretto.” Il nostro rapporto con il passato, in un presente sempre più complesso ed intricato, è un continuo mercanteggio con la nostra coscienza. Ma anche ricordare tutto, a tutti i costi, è sconveniente, oltre che pericoloso. Come scrive Daniele Rosa nel suo editoriale:
Per ricordare bisogna dimenticare, per dimenticare bisogna aver ricordato. Perché la nostra coscienza possa dare una forma al mondo, perché possa trovarvi nuove forme, nuove esperienze, nuove visioni,deve vivere senza sosta questa scissione. Altrimenti, come gli immortali narrati da Borges, saremmo schiacciati dal peso di una memoria infinita, e costretti a tracciare nella sabbia forme senza senso.
(Nei labirinti della memoria, Daniele Rosa)

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