I manoscritti del Mar Morto di Stephen Hodge edito da Newton Compton

I manoscritti del Mar Morto

Traduttore:
Rodinò L.
Data di Pubblicazione:
1 giugno 2011
EAN:

9788854128026

ISBN:

8854128023

Pagine:
223
Formato:
brossura
Argomento:
Cristianesimo
Acquistabile con la

Descrizione I manoscritti del Mar Morto

Scoperti nel 1947 nelle grotte di cui sono costellate le rive del Mar Morto, a Qumran, e raccolti poi sistematicamente a partire dal 1949, questi celebri manoscritti non hanno mai cessato dì suscitare dibattiti e sollevare interrogativi. Chi è il loro autore? Qual è il loro vero significato? Perché furono scritti? Che importanza hanno dal punto di vista religioso: fanno parte dell'ebraisrno ortodosso o forniscono una chiave per capire le origini del cristianesimo? Hodge analizza le teorie dei maggiori esperti dei manoscritti, mettendone in rilievo gli aspetti più convincenti e gli eventuali punti deboli.

Fuori catalogo - Non ordinabile
€ 6.90

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
5 di 5 su 1 recensione

MISTERI E VERITA'Di P. Tullio-18 marzo 2009

Sui famosi manoscritti di Qumran, che tanto scalpore creavano fino a poco fa, molto è stato scritto e non sempre tutto con la dovuta oggettività. Stephen Hodge, nel suo eccellente saggio, mostra la serietà del ricercatore equilibrato e passa in rassegna le diverse tappe che hanno costituito il ritrovamento di questi importantissimi documenti. Egli descrive l'iniziale difficile composizione, partendo da migliaia di frammenti; come si sono svolte le rispettive analisi, la lunga fase delle traduzioni ed il difficile lavoro che ha richiesto la delicata opera d'un ventennio da parte di esperti specialisti, fino alla conclusione delle diverse interpretazioni a cui giungono osservatori e studiosi distinti. L'autore non esita a squalificare in pochi paragrafi teorie stravaganti, estreme e troppo sensazionaliste, ma riconosce che certe tesi di Robert Eisenman - per esempio - indicano coincidenze convergenti troppo impressionanti per non essere commentate; infatti, inducono davvero alla meditazione anche i più scettici. E' un'opera di facile e scorrevole lettura, utile alla comprensione delle origini del movimento cristiano. Particolarmente sconcertanti sono le circostanze che potrebbero mettere in diretto rapporto Yeshua - come lui chiama Gesù, per non confonderlo con il nostro Maestro, evitando pure di offendere la sensibilità dei Cristiani impegnati - con l'avvento e lo sviluppo del Cristianesimo nel mondo. Eppure, i dilemmi del Gesù storico sono antichi e si trascinano da allora; infatti, ciò che si deduce ultimamente non sempre coincide con quanto ci è stato insegnato fin dalla nostra infanzia. Egli osserva ancora come certe scoperte archeologiche avvengono sovente per caso: un pastore entra in una grotta e trova anfore piene di millenari papiri ben conservati, scombussolando solidi antichi paradigmi. Pur ridimensionando gran parte dell'iniziale mito in cui i rotoli erano stati coinvolti dal solito sensazionalismo popolare, Hodge produce ulteriore interesse nel lettore curioso ed insoddisfatto, sensibile alle sempre nuove verità che emergono dalla luce di nuove plausibili evidenze e dalle fortuite inattese scoperte. A chi s'interessa a questo genere di seducente tematica non resta che perseverare nella propria ricerca di risposte a domande rimaste in sospeso per due millenni; magari, frugando avidamente fra documenti ritrovati, come quelli di Nag Hammadi ai quali l'autore brevemente accenna, o di El Minya recentmente tradotti e pubblicati. Come diversi altri critici delle esclusive interpretazioni di tradizione canonica, anche Hodge osserva che il termine greco "Vangelo" significa solo "buona notizia" e che "apocrifo" non vuol dire affatto falso, come ci è stato ambiguamente propinato per tanto tempo, ma semplicemente "nascosto" o "segreto". Ebbene, ora, liberati anche da certi ingiustificati complessi di colpa o da altri timori, oggi, si può accedere a questi documenti, liberamente, non solo perché si sono miracolosamente preservati - anche se solo parzialmente - dal logorio del tempo, ma anche perché sono disponibili pubblicamente e sottratti alla vincolante tutela di chi si aggiudicava il pretenzioso monopolio della conoscenza e delle interpretazioni divine, per fortunatamente passare nelle mani della ricerca scientifica e della libera speculazione. Apprendiamo, così, fra l'altro, che secondo oltre 200 accademici biblisti qualificati e riconosciuti accademicamente, solo 20% di tutte le massime attribuite a Yeshua sono state considerate da questi veramente autentiche. Egli ricorda, infine, come con il passar dei secoli ogni generazione fatalmente tende a modificare le interpretazioni di testi antichi, sovente corrotti da precarie o sommarie traduzioni, ma soggetti anche ad inopportune manomissioni come aggiunte e mutilazioni. Per cui versioni contrastanti e sovente incompatibili fra di loro, sono la naturale conseguenza del tempo. In conclusione, non rimane che completare l'opera che ci giunge da Saulo, alias S. Paolo, scovando fra ciò che resta dei Vangeli di Maddalena, Filippo, Tommaso e Giuda ed altre fonti, per poter aggiungere alcuni tasselli che da sempre mancano allo straordinario mosaico di questo grande quanto misterioso personaggio che ha dato inizio alla nuova era dell'Occidente, in grado d'illuminare ancora meglio l'autentico messaggio di fraternità e tolleranza tramandatoci dal Nazareno.