La malinconia dell'immagine. Rappresentazione e significato in Walter Benjamin e Aby Warburg
- Editore:
Firenze University Press
- Collana:
- Studi e saggi
- Data di Pubblicazione:
- 2 novembre 2009
- EAN:
9788884538888
- ISBN:
8884538882
- Pagine:
- 168
- Formato:
- brossura
La malinconia dell'immagine. Rappresentazione e significato in Walter Benjamin e Aby Warburg di Alice Barale
Descrizione libro
Per rappresentare la malinconia, Albrecht Dürer incide una figura china, la cui concentrazione assorta contrasta con il proliferare di oggetti che la attorniano. Sembra, a questo proposito, che il mistero che contempli sia proprio quello del suo legame con le cose, che resistono, estranee, al suo volgere lo sguardo altrove. Ed è infatti al problema dell'immagine, intesa non come forma specifica, opera d'arte o rappresentazione filosofica, ma come luogo di un senso che non si dà che nel suo concreto configurarsi che, per Aby Warburg come per Walter Benjamin, la Melencolia I di Dürer rimanda. Lo spazio della malinconia si sposta così dal soggetto a quel territorio di confine, di continua intersezione tra il sé e la realtà esterna, tra l'interiorità e il mondo, che è l'immagine, intesa come concreto e reciproco configurarsi di entrambi. La riflessione su di essa permette di rendere alla malinconia il suo carattere contraddittorio, quell'unità di distruzione e costruzione che la tradizione aristotelica le attribuisce e che la modernità, identificandola con un Io depressivamente senza mondo, o contro il mondo, per lo più le sottrae. Per rappresentare la malinconia, Albrecht Dürer incide una figura china, la cui concentrazione assorta contrasta con il proliferare di oggetti che la attorniano. Sembra, a questo proposito, che il mistero che contempli sia proprio quello del suo legame con le cose, che resistono, estranee, al suo volgere lo sguardo altrove. Ed è infatti al problema dell'immagine, intesa non come forma specifica, opera d'arte o rappresentazione filosofica, ma come luogo di un senso che non si dà che nel suo concreto configurarsi che, per Aby Warburg come per Walter Benjamin, la Melencolia I di Dürer rimanda. Lo spazio della malinconia si sposta così dal soggetto a quel territorio di confine, di continua intersezione tra il sé e la realtà esterna, tra l'interiorità e il mondo, che è l'immagine, intesa come concreto e reciproco configurarsi di entrambi. La riflessione su di essa permette di rendere alla malinconia il suo carattere contraddittorio, quell'unità di distruzione e costruzione che la tradizione aristotelica le attribuisce e che la modernità, identificandola con un Io depressivamente senza mondo, o contro il mondo, per lo più le sottrae.
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