Mal di folgore. Memorie di un paracadutista imperfetto di Stefano Lippi edito da Felici

Mal di folgore. Memorie di un paracadutista imperfetto

Editore:

Felici

Data di Pubblicazione:
19 maggio 2008
EAN:

9788860191922

ISBN:

8860191920

Formato:
brossura
Argomenti:
Vita e istituzioni militari, Sport e spettacoli aeronautici
Acquistabile con la

Descrizione Mal di folgore. Memorie di un paracadutista imperfetto

Memorie di un paracadutista imperfetto, recita il sottotitolo, di questo volumetto che racconta con un filo ricorrente di ironia, le vicissitudini di un'esperienza militare nei paracadutisti. Dalla visita dei "tre giorni", a quando si scende dal camion con le prime urla in stile filmico da Full Metal Jacket, passando dalle assurdità che spesso questo tipo di vita comporta. "Si sente urlare, sì, ma le parole sono ben scandite e soprattutto non sono rivolte contro di noi. Si è seduti confortevolmente in qualche poltroncina con i bracciali e si aspetta la fine del film, la morale, tutto quello che uno si aspetta da un film" dice l'autore "Noi invece eravamo sull'attenti, carichi di bagagli, non potevamo conoscere la fine del film e gli sputacchi li sentivamo sulla pelle."

Prodotto momentaneamente non disponibile
€ 10.00

Inserisci la tua e-mail per essere informato appena il libro sarà disponibile

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
4 di 5 su 1 recensione

Recensione Mal di FolgoreDi M. Cristian-20 aprile 2011

Il libro si presente come uno spaccato autobiografico dell'anno di naja vissuto dall'autore. La parte descrittiva del periodo vissuto nella caserma dei parà ha un ritmo veloce, cattura ed allo stesso tempo viene definita una precisa terminologia dell'ambito militare, trasudando allo stesso tempo emozioni, paure ed esplosioni di rabbia repressa come nel caso del sottufficiale siciliano, capro espiatorio inconsapevole di fardelli emotivi del giovane Stefano Lippi. A mio parere il messaggio che si fornisce è un viaggio nell'uomo, un uomo che cerca solo di restare vicino ai suoi cari, trascorrendo il servizio militare vicino a casa e caparbiamente deve saper affrontare, come un moderno Ercole, non pronosticate fatiche facenti parte di un codice etico non scritto ma tramandato nella Folgore. Ecco quindi che la caserma si presenta come un parallelo del vivere civile, "uno specchio della vita" ed evidenzia dunque i limiti e la caducità dell'essere umano, tra cui i compagni "vigliacchi" dopo la sera "delle lenzuola" o le varie raccomandazioni che determinano i posti più appetibili della gerarchia, che niente hanno a che vedere con criteri meritocratici. E' interessante il soffermarsi sull'omogeneizzazione esteriore e sulla propaganda culturale per annullare l'individualità che sono visti come strumenti inevitabili per avere il controllo di una truppa di ventenni, ma che, tra le righe, può essere visto come monito di pericolo, di come l'essere umano può davvero essere manipolato con strumenti adeguati. Una luce bianca sull'essere umano appare molto forte, rappresentata dal concetto di orgoglio, l'orgoglio di conseguire il brevetto di paracadutista, così come nella vita ci si può porre nobili propositi, che vanno a soddisfare il proprio io più intimo, pur vivendo in un mondo corrotto e caduco, il mondo degli uomini.