Magistrati. L'ultracasta di Stefano Livadiotti edito da Bompiani

Magistrati. L'ultracasta

Editore:

Bompiani

Data di Pubblicazione:
3 giugno 2009
EAN:

9788845262869

ISBN:

8845262863

Pagine:
259
Formato:
rilegato
Argomento:
Struttura e processi politici
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Descrizione Magistrati. L'ultracasta

Secondo l'autore, quella dei giudici e dei pubblici ministeri è la madre di tutte le caste. Uno stato nello stato, governato da fazioni che si spartiscono le poltrone in base a una ferrea logica lottizzatoria e riescono a dettare l'agenda alla politica. Un formidabile apparato di potere che, sventolando spesso a sproposito il sacrosanto vessillo dell'indipendenza, e facendo leva sull'immagine dei tanti magistrati-eroi, è riuscito a blindare la cittadella della giustizia, bandendo ogni forma di meritocrazia e conquistando per i propri associati un carnevale di privilegi. Per la prima volta, cifra per cifra, tutta la scomoda verità sui 9.116 uomini che controllano l'Italia: gli scandalosi meccanismi di carriera, gli stipendi fino all'ultimo centesimo, i ricchi incarichi extragiudiziari, le pensioni d'oro, la scala mobile su misura, gli orari di lavoro, l'incredibile monte-ferie, i benefit dei consiglieri del Csm. E, parola per parola, le segretissime sentenze-burla della Sezione disciplinare, capace di assolvere perfino una toga pedofila.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 2 recensioni

Interessante approfondimentoDi a. silvio-26 agosto 2010

Altro libro di Stefano Liviadotti, altro libro di quelli che ti fanno pensare di essere impotenti, inutili, dimenticati. Uniamo i testi suoi ai testi di Rizzo e Stella, e si ha davvero l'impressione che un cittadino normale ed onesto, che lavora e paga le tasse, sia accerchiato da politici, sindacati, magistrati, travet ... forse per un po' è meglio che smetta e mi dedichi alla narrativa. Si legge velocemente.

MagistratiDi D. Massimiliano-28 luglio 2010

Dopo l'inchiesta sui sindacalisti Livadiotti si concentra sui magistrati. Così ci racconta che un giudice lavora 1.560 ore l’anno, che fanno 4,2 ore al giorno. Ma, quando arriva al vertice della carriera, guadagna quasi il quintuplo degli italiani normali. Gli esami per le promozioni sono una farsa: li supera il 99,6 per cento dei candidati. Il Consiglio ha assolto persino il giudice sorpreso con un minorenne nei bagni di un cinema. Secondo la sentenza, costata allo Stato 70 miliardi di lire, era innocente perché tre anni prima aveva sbattuto la testa. La legge è uguale per tutti?