Magari l'infinito (o quanto ci basta)

I giorni scorrono uno simile all'altro, come un'allitterazione che ripropone i suoni delle stesse domande. L'introspezione non è uno sport per deboli di cuore, e solo scrutando a fondo quel buio, è possibile scorgere una fonte di luce. Le poesie di questo libro sono rammendi a vestiti che non sappiamo di indossare, che Riccardo si adopera a scovare e liberare. Un libro da interno notte, da leggere nell'eterno giorno dove si comprimono il tempo, le relazioni, le riflessioni, le suggestioni. Rifiutare le poesie a comando, quelle dinoccolate che ammiccano, riabilitare l'indagine di sé per tutto il necessario a consegnare al lettore l'autenticità che merita. Tredici poesie, tredici giorni, tredici notti, tredici luci sospese.