Lungo il Tevere. Un viaggio immaginario tra mito e realtà. Ediz. illustrata
- Editore:
Volumnia Editrice
- Data di Pubblicazione:
- 2020
- EAN:
9788889024980
- ISBN:
8889024984
- Pagine:
- 382
- Formato:
- rilegato
- Argomenti:
- Animali e natura nell'arte (nature morte, paesaggi, marine ecc.), Pittura e tecniche della pittura
Descrizione Lungo il Tevere. Un viaggio immaginario tra mito e realtà. Ediz. illustrata
Un viaggio immaginario, perché fatto di immagini, è quello che ci propongono Carla Cicioni e Piero Giorgi guidandoci lungo il Tevere dalle sorgenti alla foce. Dopo La terra e l'acque (2003), Umbria rara, Umbria nascosta (2011) e L'Italia di Mezzo (2016), tornano a mostrarci e a condividere gli esemplari della loro ragguardevole collezione di antiche carte geografiche e vedute, invitandoci a percorrere un tragitto di oltre trecento chilometri lungo il fiume che gli antichi Romani avevano elevato a divinità. I ruscelletti del Fumaiolo si riuniscono alle Balze, per formare un corso torrentizio che a Pieve Santo Stefano è già un fiume. Qui il fiume imbocca la Valtiberina Toscana, lambendo Sansepolcro, e si immette nel Tiphernum, dalle cui colline lo vedeva scorrere Plinio il Giovane durante gli ozi nella sua splendida villa, osservando chi scendeva «cum parvis et patientibus navibus», cariche di frutta e cereali verso Roma. A Perugia il Tevere svolta verso occidente e costeggia Deruta e Torgiano, dopo aver ricevuto le acque del Chiascio, arricchite dal Topino, e alle falde del colle tuderte volge ancora a oriente, immettendosi nella gola del Forello. La diga di Corbara, e quella più a monte di Montedoglio, hanno oggi interrotto la sua decantata navigabilità, a cui tanto tenevano i Romani e anche qualche pontefice. Ai piedi della rupe orvietana riceve il Paglia, ingrossato dal Chiani e, dopo Orte, il Nera nel quale si è gettato il Velino. È ormai un bel fiume quello che passa sotto Ponte Milvio e giunge a Ripetta, dove attraccavano le "ciarmotte" cariche di vino e di olio della Sabina e della Faliscia. Adesso è il fiume dell'Urbe, cantato da Orazio e Virgilio, è il dio che accoglie il fuggitivo Enea e salva dalle sue acque i gemelli per lasciarli nutrire dalla Lupa. Traversati i vari ponti e superato il grande Porto di Ripa, il Tevere, col suo carico di acque e di storia scende giù fino a Ostia, dove il dio Nettuno gli affida il remo simbolo di navigabilità. Un piacevole e avventuroso viaggio che si può fare comodamente in poltrona, ammirando le tante immagini trovate dagli autori e incorniciate dalle loro piacevoli spigolature.