Love in a blue time

Titolo che centra pienamente l'obiettivo di attirare il lettore. Prima di tutto un complimento doveroso: alla casa editrice e al traduttore, che hanno scelto di lasciare il titolo di questa raccolta di racconti nell'originale inglese rinunciando a una traduzione che lo avrebbe snaturato: l'aggettivo "blue" non trova un preciso corrispondente nella nostra lingua e può assumere differenti significati. L'amore raccontato da Kureishi in questi racconti eterogenei come stile e lunghezza ma accomunati dalla centralità dell'amore inteso come scambio e rapporto con l'altro, quindi anche amore paterno, filiale, tra amici, semplice sesso non è solo triste (traduzione più scontata di "blue") ma assume molteplici forme, quasi tutte distruttrici o comunque catartiche. Sempre con un occhio e una penna lucidi e taglienti, quasi chirurgici. Una segnalazione particolare per l'ossessivo e inquietante "Le mosche" che sono pronto a scommettere Kureishi deve aver scritto subito dopo aver letto Cortzar.