Il lato fresco del cuscino. Alla ricerca delle cose perdute

I ricordi riempiono le nostre giornate, le stravolgono di malinconia e di bellezza. Ed è quello che ci racconta il giornalista Vittorio Zucconi in Il lato fresco del cuscino. Alla ricerca delle cose perdute. In una vita segnata da mille esperienze, viaggi, fatiche e straordinarie emozioni quello che rimane più impresso all’inviato storico di televisioni e giornali è quella ricerca per il cuscino fresco nelle notti calde d’estate, quando da bambino passava le estati nella rovente e umida riviera romagnola e non esisteva l’aria condizionata ad alleviare le giornate e, soprattutto, le nottate. Zucconi qui ricorda con malinconia un dettaglio che racchiude la sensazione di una vita passata e anche un po’ più recente quando, dopo la liberazione del Kuwait, da inviato, cercava di dormire per dimenticare l’orrore di una guerra terribile. La stessa sensazione, la stessa ricerca, ritornano anni dopo a sconvolgere la mente di Zucconi e, come la madeleine di Proust, attivano tutta una serie di ricordi che diventano racconto e il romanzo Il lato fresco del cuscino. I personaggi storici, i politici, i presidenti, gli uomini e le donne dell’universo culturale e dei palcoscenici più importanti del mondo sono parte della memoria di Zucconi che condivide con i suoi lettori. Dall’aereo presidenziale nella campagna di Bush, che sembrava pronto a precipitare da un momento all’altro da quanto fosse mal messo, sino al ticchettare forte e regolare della Lettera 22 che il padre di Vittorio Zucconi utilizzava incessantemente nelle sue notti d’infanzia, in Il lato fresco del cuscino Alla ricerca delle cose perdute, ci permettono di ritrovare l’infanzia, l’esperienza del passato e il piacere di crogiolarsi nei ricordi e in una piadina perfetta a Milano Marittima.