K2. La verità

K2. La verità, è il racconto di Walter Bonatti in merito ai fatti realmente accaduti di cui fu protagonista, nel luglio del 1954.
Siamo al confine tra Cina e Pakistan, sulle montagne del Karakorum, che appartengono alla catena montuosa dell'Himalaya.
Il K2, con i suoi 8611 metri è la seconda vetta più alta del mondo e fino ad allora nessun uomo è riuscito a raggiungere la cima.
Walter Bonatti ha 23 anni ed è il più giovane partecipante della spedizione italiana, guidata da Ardito Desio, che intende conquistare la vetta. Gli altri membri sono Achille Compagnoni, Lino Lacedelli e il pakistano Amir Mahdi.
La spedizione ebbe successo, ma nacquero numerose polemiche in quanto il giorno prima di raggiungere la vetta, Bonatti e Mahdi scesero a recuperare le bombole di ossigeno per portarle al campo che era stato allestito da Compagnoni e Lacedelli. Questi però fissarono il campo 25o metri più su rispetto a quanto concordato, impedendo a Bonatti e Mahdi di raggiungerli.
Il risultato fu che Bonatti e il suo amico pakistano, con il buio che ormai era spraggiunto, rimasero bloccati in quota e dovettero passare la notte senza nessun riparo, con una temperatura che si aggirava intorno ai -50°. Sopravvissero, ma Mahdi dovette subire l'amputazione di numerose dita di mani e piedi in seguito al congelamento.
Il libro è l'appassionante testimonianza di quella tragica avventura volta a conquistare il K2, raccontata attraverso lo sguardo di uno dei protagonisti, Walter Bonatti, il quale racconta la sua verità.