Juve-Napoli 1-3. La presa di Torino di Maurizio de Giovanni edito da Cento Autori

Juve-Napoli 1-3. La presa di Torino

Editore:

Cento Autori

Data di Pubblicazione:
30 novembre 2009
EAN:

9788895241364

ISBN:

8895241363

Pagine:
48
Formato:
brossura
Argomento:
Calcio
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Trama Juve-Napoli 1-3. La presa di Torino

9 novembre 1986: il Napoli vince a Torino e si lancia alla conquista del suo primo scudetto. Storia di un giorno che cambiò migliaia di anime e di un esilarante viaggio andata e ritorno per il Paradiso.

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4 di 5 su 3 recensioni

Juve-Napoli 1-3Di D. Andrea-6 aprile 2011

Bellissimo. Amo leggere questo libro quando l'autunno è alle porte. Un piccolo cameo che si legge con le lacrime agli occhi per le risate di cuore e per l'emozione. E si, perchè anche, io che a Torino non c'ero, ricordo benissimo quella mitica partita, ma ancor più ricordo quello che fu una sorta di anno del riscatto per tutta la città. Quello scudetto, che arrivava dopo sessanta anni dalla fondazione della società sportiva, e che la città aveva da sempre sognato e che divenne possibile con l'arrivo di Lui e la costituzione sul campo della MaGiCa. Ricordo ancora i tifosi accettare l'invito del sindaco di andare allo stadio senza auto, tutte le vie piene di bandiere azzurre, un pubblico che pacificamente si dirigeva allo stadio e che la sera avrebbe festeggiato a lungo la vittoria, anche con chi allo stadio non andava. Mitica l'intervista che Gianni Minà realizzò con Massimo Troisi che con la città festante faceva lo gnorri e chiedeva a Minà di non prenderlo in giro perché: "Questi scherzi fanno male al cuore". Un pubblico corretto a tal punto che l'anno successivo il Milan venne a vincere il suo scudetto proprio a Napoli ed uscì dal San Paolo con gli applausi del pubblico. Una cosa oggi assolutamente inimmaginabile.

Juve-Napoli 1-3Di R. Emanuele-12 febbraio 2011

"Raffaele era all'epoca la principale causa della consunzione del cavallo dei nostri jeans". Ecco la frase che racchiude tutto il libricino: molto bello, quasi un documentario ironico su quel giorno tanto caro ai tifosi del Napoli. Era il 9 Novembre 1986. Forza Napoli!

Una trasferta memorabileDi M. Renzo-29 giugno 2009

Premetto che il mondo del calcio, quello sportivo, professionistico per intenderci, mi ha sempre interessato poco, anche se in gioventù, quando il Mantova era in serie A, seguivo tutte le partite in casa, attirato, più che dall'incontro, dalla varietà dei personaggi presenti sugli spalti, un campionario di individui di indubbio interesse. Maurizio de Giovanni, scrittore di razza e di alta qualità (sua è la serie di bellissimi romanzi con protagonista il commissario Ricciardi), napoletano verace, ha ovviamente nel cuore la squadra di calcio della sua città e con questo racconto la coglie all'inizio del suo massimo splendore con l'insperata vittoria a Torino sulla Juventus il 9 novembre 1986. La passione per questo sport è presente nel narratore, ma è preponderante l'osservazione dell'ambiente, degli uomini che si agitano negli stadi, insomma diciamo che, un po' come me, ha un occhio più alle gradinate che al campo di gioco. Quello che lo differenzia da me è il saper tramutare in parole scritte le sensazioni e le emozioni di quei momenti, con una verve comica che non nasconde anche una certa ironia, più verso se stesso per quella trepidazione per la squadra del cuore di cui è orgoglioso, pur nella consapevolezza dell'incomprensibile irrazionalità che è propria del tifoso. Dalla sua penna escono così pagine memorabili, con protagonisti che se non sapessi per esperienza che esistono sembrerebbero inventati, in un'atmosfera gioiosa che non può non trascinare all'entusiasmo il lettore anche se non sostenitore della squadra partenopea. Leggere le pagine di questo piccolo libro è stato veramente piacevole, addirittura coinvolgente, e quindi sono dell'idea che possa interessare non solo i napoletani, che pure ne hanno fatto incetta, ma tutti, in uno sport come il calcio fatto non solo da ventidue uomini in campo che corrono dietro a una palla, ma anche da un numero imprecisato di individui che, trepidanti sugli spalti, corrono con loro.