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Dumont: riscoprire le nostre radici culturali-6 marzo 2015
Louis Dumont scrisse "Homo aequalis. Genesi e trionfo dell'ideologia economica" nel 1977. Il libro appartiene a un progetto di più ampio respiro di cui fanno parte altre due opere: "Homo hierarchicus", in cui Dumont analizza le società gerarchiche concentrandosi sulla società delle caste indiana, e "Homo aequalis II", in cui l'antropologo francese analizza le differenziazioni nazionali del paradigma occidentale: l'individualismo (quest'opera purtroppo risulta inedita in Italia). In "Homo aequalis. Genesi e trionfo dell'ideologia economica" Dumont sottolinea il carattere eccezionale della società occidentale: se guardiamo al resto del mondo o al nostro passato non troppo remoto, infatti, ci accorgiamo che la maggior parte delle civiltà è di tipo gerarchico (cioè il singolo individuo non è portatore di diritti e doveri universali, ma si realizza soltanto all'interno della società, svolgendo il compito che gli è stato assegnato). La società occidentale moderna, invece, è una società individualista: la tutela del singolo e dei suoi diritti viene prima di tutto il resto. Dumont indaga le cause di questo cambio di paradigma focalizzando la sua attenzione sul passaggio dall'economia mercantile all'economia capitalista. Per l'antropologo francese l'anno di nascita della società moderna è il 1776, anno di pubblicazione de "La ricchezza delle nazioni" di Adam Smith, opera per mezzo della quale l'economia divenne una disciplina indipendente dalla politica e dalla morale. Ma a preparare il terreno sul quale l'amico di Hume costruì il suo capolavoro furono tre grandi nomi sei e settecenteschi: Quesnay, Locke e Mandeville, che contribuirono in modo diverso all'emancipazione della categoria economica. Il tratto più innovativo di "Homo aequalis I" non risiede tanto nella visione della genesi dell'ideologia economica che Dumont ci fornisce, quanto nel trionfo dell'ideologia economica. In modo del tutto contro-intuitivo, infatti, l'autore imputa a Marx il trionfo dell'individualismo: secondo l'antropologo, una lettura attenta delle opere marxiste ci permette di capire che Marx ha l'intento di liberare l'Uomo inteso come portatore di diritti universali, e che il proletariato è solo l'espediente per mezzo del quale è possibile liberarsi dalle catene. L'utopia marxista, in quest'opera, coincide con l'utopia liberale del mercato perfetto. "Homo aequalis I" presenta senza dubbio una chiave di lettura interessante per leggere la nostra eredità culturale.