Ho scelto! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia edito da L'Harmattan Italia
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Ho scelto! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia

a cura di

F. Batini

Data di Pubblicazione:
2013
EAN:

9788878922396

ISBN:

8878922390

Pagine:
140
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Descrizione Ho scelto! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia

In questo volume viene presentato uno studio svolto nel corso di un intero anno da ricercatori della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Perugia. La ricerca si è interessata delle dinamiche della scelta universitaria indagando un campione di studenti della Facoltà citata, e un altro campione costituito da studenti dell'ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado del territorio perugino.

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4 di 5 su 13 recensioni

HO SCELTO!Di M. Valentina-28 ottobre 2015

Nel volume “Ho scelto! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia”, edito dall’Harmattan Italia e pubblicato a Torino nel 2013, gli autori Federico Batini, Livia Buratta, Silvia Fornari, Chiara Pazzagli, riportano e commentano in 138 pagine una ricerca effettuata nel corso di un anno dai ricercatori della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Perugia. Il testo è articolato in cinque capitoli. Dopo una breve introduzione in cui si definisce il termine orientamento come l’insieme delle teorie, dei metodi e delle pratiche importanti nei momenti di transizione per un soggetto, il professor Batini accenna alla ricerca, che verrà trattata a partire dal capitolo due e che si articola lungo il capitolo tre, per giungere infine agli aspetti riguardanti l’orientamento, il contesto sociale e la scelta nell’adolescenza nell’ultimo capitolo. “Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma ciò che farai in tutti i giorni che verranno dipende da quello che farai oggi”: con questa citazione di Hemingway si apre il primo capitolo ed è in questa frase che a mio parere è racchiuso il senso del testo. Nella citazione, infatti, Hemingway sottolinea l’importanza delle scelte che vengono fatte giorno per giorno, e per farle è necessario un buon orientamento, soprattutto in contesti quali la scelta dell’università. Un buon orientamento cerca di fornire ad un soggetto un adeguato aiuto per compiere la scelta migliore: esso ha quindi un ruolo importante per consentire la realizzazione della persona e dei suoi desideri. Nel capitolo due viene presentata la ricerca svolta dai docenti, incentrata sulle dinamiche della scelta universitaria. Tra gli obiettivi della ricerca: indagare le motivazioni prevalenti nella scelta da parte degli studenti di differenti corsi di laurea della facoltà di Scienze della Formazione di Perugia, comprendere i processi coinvolti nella prosecuzione degli studi e verificare quali siano gli eventi influenti nel processo di orientamento in generale. Il capitolo tre tratta dei risultati ottenuti dalla ricerca: emerge una certa continuità tra scuola secondaria ed università, soprattutto nel caso di scienze dell’educazione come prosecuzione naturale del liceo pedagogico. Dai dati risulta inoltre che la pratica dell’orientamento non è molto diffusa, e sembra affidata più al buon senso dei professori che ad altro. Il capitolo cinque tratta del passaggio dall’età infantile a quella adulta e dalle scuole superiori all’università. Gli autori cercano di definire le dinamiche affettive che caratterizzano questi momenti. “I momenti di scelta si legano a momenti di intensa attivazione emotiva, spesso legata all’angoscia della perdita e alla paura del nuovo”. Il periodo dell’adolescenza è certamente il più complesso da questo punto di vista: è il periodo delle scelte e il periodo di costruzione dell’identità. È all’interno dei contesti privi di una cultura della scelta e dell’incentivo dell’autonomia che le scelte vengono fatte in maniera eterodiretta sotto la pressione delle aspettative familiari. L’informazione dovrebbe essere il mezzo che aiuta a intraprendere scelte e al centro del percorso orientativo ci dovrebbe essere la persona. Questo volume è stato molto interessante: un testo che ritengo fondamentale per comprendere molti aspetti del ruolo degli insegnati e di tutte le figure di riferimento. Da questa lettura si possono imparare diverse cose: prima di tutto che gli insegnanti dovrebbero avere un’adeguata formazione per poter orientare gli allievi, e soprattutto che un buon orientamento può cambiare l’intero percorso di vita.

Scegliere non è facileDi N. Valeria-28 maggio 2015

Il testo parla delle teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia. L'introduzione, scritta dal professor Batini, parla dei momenti della scelta e dell'orientamento. La scelta è definita come momento essenziale e molto particolare, e l'orientamento come insieme di teorie, metodi e pratiche riguardanti momenti di transizione di un soggetto. È importante, a un certo punto della vita dei ragazzi, scoprire le motivazioni e comprendere i processi che li portano a compiere determinate scelte per il loro futuro, come ad esempio la scelta del corso degli studi. Il processo di orientamento è stato sempre standard? No. Come si può constatare dalla lettura del primo capitolo, questo processo ha subito trasformazioni, e il compito è passato dalla famiglia e la Chiesa (a cui competeva prima dell'avvento dell'era industriale), ai genitori (nell'epoca post-industriale), che tendevano a indirizzare i figli verso professioni considerate appetibili, fino ad arrivare all'orientamento professionale tipico della società moderna. I successivi capitoli parlano della ricerca svolta negli istituti perugini e volta ad analizzare i motivi delle scelte future degli allievi. I ragazzi campione che sono stati coinvolti nella ricerca citata sono 193 studenti di scuola secondaria di secondo grado e 165 studenti dei corsi universitari di Scienze della Formazione Primaria, dell'Educazione e delle Scienze e tecniche psicologiche, per un totale di 358 soggetti. A questi giovani sono stati proposti dei questionari, i cui dati sono stati poi analizzati. I dati più interessanti sono quelli relativi alle risposte dalle domande: "Credi di andare all'università?", "Pensi che una laurea ti possa aiutare a trovare lavoro?" e "Sei stato influenzato nelle tue scelte?". L'orientamento fa riflettere gli alunni e gli adulti sull'importanza e sui possibili danni conseguenti a una scelta presa magari con insufficiente preparazione. Emerge, infatti, anche l'inadeguatezza della scuola, che non aiuta i ragazzi nel processo di decisione. Questo testo è consigliato a tutti coloro che, giovani o adulti, credono nelle generazioni future e nella realizzazione delle loro scelte.

Scegliere per crescereDi P. Silvia-22 maggio 2015

Conoscere le motivazioni delle scelte, comprendere i processi che le hanno determinate, verificare gli eventi, le attività e i soggetti a esse correlate e fornire indicazioni alle università, questi in sostanza gli obbiettivi che si sono posti i ricercatori, i quali, oltre ad avvalersi della ricostruzione storica del percorso del concetto di orientamento, si sono confrontati con i più attuali studi su questo tema. La ricerca ha coinvolto un campione di 358 studenti del territorio di Perugia e precisamente 193 frequentati l'ultimo anno delle scuole secondarie superiori a vari indirizzi (professionali, tecnici, licei) e 165 iscritti al primo anno della Facoltà di Scienze della Formazione, con prevalenza femminile più marcata nel secondo gruppo. È stato dunque usato un pre-test, diretto a un numero ristretto di studenti universitari, con lo scopo di ottimizzare la stesura del questionario vero e proprio, inoltre sono stati intervistati i docenti delle varie scuole secondarie. Subito è emerso il dato preoccupante relativo alla superficialità con cui viene affrontato il tema dell'orientamento, avvertita dagli studenti e riscontrata nelle interviste rilasciate dai docenti che si sono rivelati spesso tesi, evasivi, impreparati e comunque non formati: l'orientamento risulta più che altro informativo, limitato a semplici contatti con l'ADISU, e diretto esclusivamente a percorsi professionali nel caso degli istituti tecnici e professionali. Sono stati costruiti a questo punto due questionari, simili ma non identici, diretti al gruppo università (GU) e al gruppo studenti delle scuole di secondo grado (GS). L'analisi delle risposte date dal GU mette in evidenza il dato della continuità esistente tra scuole secondarie e scelte universitarie, fatte in modo autonomo tramite internet, confrontandosi con amici o con la propria famiglia, scelte che comunque (circa per l'87% del campione) verrebbero ripetute. Anche dall'analisi delle risposte date dal GS emerge il dato significativo della continuità, ma in questo caso è più marcata la percezione della non-presenza della scuola come supporto valido. L'influenza del consiglio degli amici è discreta, mentre alla famiglia viene attribuito un ruolo consistente, fortemente condizionato dallo status socio-economico e dal grado di istruzione della stessa, configurandosi nel contempo un cambiamento culturale rilevante: il consiglio dei genitori, volto alla prosecuzione degli studi, risulta più appannaggio delle femmine che dei maschi. Significativa, poi, è stata l'esperienza di gruppo di 10 ragazzi scelti a caso e assistiti da un facilitatore, poiché in questo caso gli stessi hanno esternato le loro esperienze e sensazioni in maniera più profonda rispetto alle risposte date singolarmente tramite i questionari: l'orientamento diventa esperienza, deve essere propedeutico alla scelta, dovrebbe essere un processo che parte da lontano e non dovrebbe limitarsi a brochure o ad attività episodiche affidate alla buona volontà. L'orientamento prende pertanto i connotati di un percorso in continua evoluzione, all'interno del quale i ragazzi, acquisendo la consapevolezza delle proprie attitudini e dei propri valori, possono dirigersi verso scelte consapevoli, con la capacità di affrontare anche il rischio di un fallimento; diventa un processo di crescita che come tale non si esaurisce con il termine del percorso di studi ma si estende alla vita intera, coadiuvando un equilibrato processo di separazione e autonomia. Questa concezione dell'orientamento, che trova la sua massima realizzazione nella dimensione gruppale, in linea con la prospettiva psicologica è stata assunta anche a livello legislativo, ma è ben noto come nel nostro paese le politiche scolastiche, per mancanza di fondi e rigidità delle istituzioni, non abbiano ancora fornito gli strumenti giusti per la sua piena attuazione. Il testo, attraverso l'analisi transdisciplinare dei quattro autori, risulta propedeutico all'argomento trattato: denuncia e invito. Costantemente il nostro quotidiano ci propone delle scelte. Compiere scelte coscientemente significa crescere, e avere le basi per poterlo fare è fondamentale.

Per scegliere meglioDi p. sara-20 maggio 2015

Quante scelte siamo tenuti a fare ogni giorno? Quante decisioni dobbiamo affrontare nella nostra esistenza? Quante possibilità abbiamo? Quali strade conosciamo? In questo volume Federico Batini, Livia Buratta, Silvia Fornari e Chiara Pazzagli affrontano il tema dell'orientamento e ci invitano a riflettere su quello che è - o è stato - uno tra i momenti decisivi della nostra vita: l'orientamento universitario. Per farlo presentano una ricerca effettuata su un campione di studenti perugini di scuole secondarie di secondo grado giunti all'ultimo anno e studenti del primo anno dell'università degli studi di Perugia. Nel quadro teorico della ricerca si indaga in particolare quello che è il concetto di orientamento, in tutta l'evoluzione storica del termine e delle teorie (dall'approccio diagnostico-attitudinale a quello clinico-dinamico, dalla teoria vocazionale alle teorie dell'orientamento come educazione continua) e quello che i ragazzi e il personale addetto all'orientamento scolastico percepiscono come orientamento, tenendo conto della globalità della persona, delle sue caratteristiche personali, dei sui interessi e aspirazioni. Quindi, dopo una fase di pre-test, è seguito il test vero e proprio in cui sono stati proposti due questionari, uno adottato per la rilevazione nelle scuole secondarie di secondo grado e uno per l'università. Dall'analisi dei dati è emerso che le scelte dei percorsi formativi post-diploma vengono fatte in modalità diverse, ma considerate ancora fondamentali per definire la propria posizione nel futuro. È chiaro che l'orientamento è ancora troppo spesso lasciato alla buona volontà di pochi e non affrontato come programma di progettazione di sistema territoriale, e rimane al più un'attiva di tipo sperimentale e poco definita. Gli insegnanti dovrebbero invece rivestire un ruolo fondamentale per fare da tramite alla didattica orientativa, e laddove non presente personale qualificato e aggiornato è necessario l'inserimento di professionisti dell'orientamento. L'obiettivo della ricerca non era certo quello di trovare risposte definitive, bensì di individuare delle possibili indicazioni. È in questa fase, infatti, che si snoda un passaggio essenziale tra adolescenza ed età adulta in cui il soggetto si trova a dover affrontare una scelta indispensabile per le implicazioni nel futuro. Tra le ipotesi che, negli ultimi anni, hanno allontanato gli studenti al percorso di studi, c'è il problema della generale crisi ma anche quello della distanza che si vive tra apprendimento in classe e vita quotidiana. Si sente ancora una volta il bisogno di ridefinire quello che è il sistema scolastico oggi, non guardando al passato ma prendendo in considerazione l'evoluzione della società odierna e i cambiamenti psicologici e che si trasmettono alle generazioni che debbono affrontare tali scelte: questo il canto corale a cui la ricerca in primis e il lettore poi si appellano. Una lettura fortemente consigliata a studenti e docenti che si occupano di orientamento. Un monito a prendere coscienza dell'importanza di questo passaggio per le scelte che influenzeranno tutto il percorso di vita degli studenti e della società.

Scegliere!Di P. Francesca-20 maggio 2015

Questo volume, dopo un'introduzione curata da Federico Batini sull'orientamento e sulla ricerca svolta in merito, inizia il primo capitolo nel quale si affronta l'argomento principale della ricerca ossia l'orientamento, analizzando l'evoluzione e il ruolo di quest'ultimo dall'era industriale sino ai giorni nostri. Si evidenzia in particolare come da un orientamento professionale, che aveva lo scopo di scegliere "l'uomo giusto al posto giusto" senza preoccuparsi dei bisogni più profondi dei soggetti, si sia passati a un orientamento che, nel ventunesimo secolo, si propone come strumento per facilitare lo sviluppo di competenze auto-orientative e quindi rendere i soggetti responsabili delle loro scelte in una società caratterizzata dall'incertezza e dal cambiamento. Il secondo capitolo del volume, sempre curato da Federico Batini, presenta la varie fasi di ricerca partendo dalla costruzione del quadro teorico, sviluppato da diverse ricerche sul tema e poi approfondito ulteriormente con un pre-test; poi viene presentata la descrizione del campione di ricerca, dello strumento principale (questionario) di rilevazione dati e di come sono stati organizzati i vari dati ottenuti dalla ricerca; il terzo capitolo, a cura di Federico Batini e Livia Buratta, presenta i risultati ottenuti dalla ricerca, la creazione di un focus group per l'interpretazione dati e le varie conclusioni; il quarto capitolo, a cura di Silvia Fornari, fa il punto della situazione occupazionale giovanile in Italia, caratterizzata da disoccupazione e precariato forti e dal protrarsi della permanenza con la famiglia di origine, con il conseguente slittamento di molte tappe dell'età adulta. Infine il quinto capitolo, a cura di Chiara Pazzagli e Livia Buratta, descrive le varie dinamiche affettive connesse con l'adolescenza e con la scelta del futuro percorso scolastico. La ricerca presentata in questo volume è stata svolta nel corso di un anno dai ricercatori della facoltà di Scienze della Formazione dell'università di Perugia, con lo scopo di comprendere le motivazioni, le influenze, i processi, le procedure di auto-orientamento in coloro che avevano compiuto da poco una scelta universitaria e in coloro che dovevano ancora scegliere; il campione stato quindi organizzato in 398 soggetti (193 studenti della secondaria di secondo grado di quattro istituti differenti del territorio umbro e 165 studenti della facoltà di scienze della Formazione), a cui sono stati somministrati due questionari simili in cui erano presenti domande a risposta multipla, domande di sfondo, domanda con scala osgood e likert e domande aperte. La versione completa dei questionari è consultabile all'indirizzo: federicobatini.wordpress.com. I risultati della ricerca mostrano la necessità di ridefinizione del sistema d'istruzione italiano che non dovrebbe "accompagnare tragitti già tracciati"; è possibile cogliere come l'orientamento sia ancora un'attività episodica e non accuratamente organizzata dagli insegnanti, che dovrebbero lasciare questo compito ai professionisti dell'orientamento; i risultati mostrano anche che, molto spesso, la scelta post-diploma è influenzata anche dal genere, dalla classe sociale, dall'indirizzo di scuola frequentato o dal consiglio orientativo degli insegnati. "Ho scelto" è un testo adatto a tutti, soprattutto studenti e insegnanti, perché in grado di mettere in luce la situazione del nostro sistema di istruzione ma anche sociale, di chiarire quali sono le motivazioni e le dinamiche che intercorrono nel processo verso l'indipendenza e di proporre l'intervento orientativo come strumento utile a fronteggiare i momenti di transizione e funzionale ad acquisire una buona maturità orientativa.

Chi sceglie cosa?Di B. Serena-19 maggio 2015

Il libro espone i risultati della ricerca effettuata dai ricercatori della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Perugia, e parla di come i giovani compiano le proprie scelte universitarie, e, di conseguenza, cerca di comprendere come le procedure di orientamento influenzino scelte e motivazioni degli individui che si trovano in questa fase transizionale. Nel primo capitolo vengono passati in rassegna i principali approcci di orientamento delle scelte (partendo da quelli della società pre-industriale) e le discipline che se ne sono occupate, comparando questi approcci a quello che si delinea oggi per rispondere ai cambiamenti sociali che richiedono una maggiore consapevolezza del ruolo di attore protagonista del soggetto che compie la scelta. La prospettiva del vecchio modo di fare orientamento era quella di spingere, orientare gli individui a fare qualcosa senza tener conto della loro individualità, dell'autonomia e delle motivazioni, mentre oggi si tende a orientare nel senso di supportare in maniera adeguata sostenendo l'empowerment e lo sviluppo di competenze di auto-orientamento come educazione continua nell'arco di vita. La presente ricerca ha coinvolto un campione non probabilistico complessivo di 358 soggetti (di cui un gruppo di 193 studenti dell'ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado del perugino e un gruppo di 165 studenti iscritti al primo anno dei corsi di laurea della Facoltà di Scienze della Formazione). Tale campione è causale, all'interno di ciascun gruppo, per quanto riguarda i sotto-gruppi dei licei e dei corsi di laurea. Le finalità della ricerca sono: 1. Conoscere le motivazioni predominanti di scelta negli studenti della Facoltà, sia in maniera differenziata che indifferenziata per corsi di laurea. 2. Cogliere i processi secondo i quali si perviene al proseguimento o meno degli studi e come si sceglie la facoltà (sia nei soggetti che devono compiere che in quelli che hanno già scelto). 3. Comprendere il processo di orientamento, gli eventi e i soggetti fondamentali che hanno portato alla scelta. 4. Restituire al Dipartimento e all'Ateneo i risultati di ricerca circa l'utilità percepita dell'orientamento e presentare una programmazione circa le strategie e i modelli formativi. Nella fase preliminare della ricerca stato somministrato un pre-test a una piccola parte della popolazione per far emergere e farsi un'idea dei problemi da analizzare.Lo strumento è selezionato stato il questionario, di cui sono state create due versioni simili ma non identiche da somministrare ai due gruppi di studenti nominati come GU (gruppo Università) e GS (gruppo delle Secondarie di secondo grado). Dai risultati emerge che gli studenti ritengono che il processo di orientamento attuato dalle istituzioni non sia sufficientemente efficace nel sostenerli e informarli, e che spesso le scelte dipendono da ricerche personali o informazioni da parte di amici e conoscenti. Inoltre è significativo far presente che nella totalità del campione, alla domanda "L'orientamento è..." la maggioranza ha risposto "crescita personale", invece, analizzando singolarmente i due gruppi, si osserva che nel GU la risposta "crescita personale" è condivisa dal 37,9&, mentre nel GS la risposta più frequente è "prendere decisioni" (30,1%), seguita da "crescita personale" (23,7%). La ricerca si concentrata su un campione circoscritto e non probabilistico, fatto che potrebbe essere percepito come un limite, ma i risultati e le riflessioni che emergono sono utili a rendere consapevole un pubblico ampio riguardo certe problematiche, come la scarsa importanza riconosciuta all'orientamento da parte delle istituzioni scolastiche e universitarie. L'orientamento alle scelte non si limita all'ambito dell'istruzione, ma riguarda anche la crescita degli individui in ambito lavorativo,l'autorealizzazione, la maggior consapevolezza del proprio ruolo e delle proprie capacità.