Trama Harun e il mar delle storie
Nella più triste delle città, così triste da aver persino dimenticato il proprio nome, vivono il cantastorie Rashid Khalifa e suo figlio Harun. Rashid è dotato del magico dono di saper raccontare, incantando con la sua voce chi lo ascolta. Non appena schiude le labbra, ne sgorgano saghe piene d'amore, magia, eroi, battaglie, principesse Finché un giorno dalla bocca dello Scià del Bla-bla non esce che un orribile verso. Cos'è successo? Da qualche parte, in qualche modo, la sorgente di tutte le storie è stata contaminata: il Principe del Silenzio è riuscito a inquinare il Mar delle Storie. Harun decide allora di salvare il padre facendogli ritrovare il suo potere; e per farlo parte a cavallo di un'upupa verso un viaggio pieno di pericoli ed entusiasmanti avventure.
Recensioni degli utenti
Una bellissima storia per ragazzi e adulti-11 dicembre 2014
Rushdie ha scritto questo romanzo per suo figlio nel periodo in cui era stato condannato a morte. Sembra incredibile che abbia pensato di creare un libro così pieno di gioia esuberante e fantasmagorica in un momento di estrema tribolazione. Superficialmente è una bella favola che racconta le avventure di un ragazzo di nome Harun, proveniente da una città così triste che aveva dimenticato il suo nome, e di suo padre, il re delle storie, ma in profondità tratta argomenti come la libertà di parola, il potere delle storie e di quelli che le raccontano. La prosa è molto bella, lucida ed evocativa nelle descrizioni. Ciò che rende il libro ancora più memorabile è l'abilità dell'autore nell'utilizzo delle parole: nessun termine è di troppo o sembra forzato, tutto si incastra meravigliosamente. Rushdie si conferma un narratore eccezionale.