Granelli di sogni di Francesca Mioli edito da Ennepilibri

Granelli di sogni

Editore:

Ennepilibri

Data di Pubblicazione:
2008
EAN:

9788879082150

ISBN:

8879082159

Pagine:
94
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Una clessidra di sogniDi l. nino-1 agosto 2009

Granelli di sogni (Francesca MIOLI), Ennepilibri Una clessidra di sogni Sorprende piacevolmente l'esordio con cui la poetessa Francesca Mioli si affaccia al palcoscenico della lirica italiana con questo suo "Granelli di sogno". Fondamentale e sotterraneo all'intero libro è il senso del tempo che scorre (Podenzana): il tempo che cola da mura imponenti, che gocciola dall'orologio al muro, che immobilizza alle dure sedie e annichilisce il capitale di sogni che ognuno si porta dietro. L'opera appare tutta percorsa dal senso di fragilità dell'esistenza, colta nel suo fluire. A questo punto si potrebbe ritenere che si ricalchi stancamente il solco della tradizione pessimista che caratterizza, fin dagli albori della civiltà, la produzione poetica, quella cioè che nasce per deficit; invece, e qui è la forte novità - colpisce sia l'inusitata capacità che lei, così giovane, rivela nel cogliere "consapevolmente" gli abissi della vita; sia la maturità con la quale si rapporta all'esistenza, esorcizzandone la negatività. "La bellezza dura dalla primavera / all'autunno / e mentre cadono le foglie / tu rimani a contare i frutti / che hai raccolto in estate". Consapevole che siamo "trucioli di vita", che la vecchiaia è la sorte di chi è calato nel tempo, l'Autrice, ebbra di gioia, contrasta l'inesorabile fluire dei granelli di sogno della clessidra dell'esistenza, cantando la vita fatta di spasimi e fitte deliziose. Il suo è un canto modellato sui pieni, più che sui vuoti, sull'attivo più che sul passivo; i suoi versi narrano il male di vivere, ma non se ne compiace; parla del male ma se ne salva proprio fissandolo negli occhi. Come Ungaretti sfodera l'"allegria dei naufragi" e brinda alla vita; quasi novella baccante aderisce alla vita, bevendola piano, goccia a goccia; o addirittura le chiede di essere ubriacata e posseduta in una spirale d'estasi, che le regala la trasognata ebbrezza con cui si rapporta alla "vorticosa danza" del mondo. E con la stessa stupita purezza di un ominide, smarrito nelle immense distese della solitudine, annusa il vento, mendica "briciole di cielo" e vince la "finitezza umana". Una dimensione bacchica-angelica questa, che potrebbe apparire ingenua e primordiale, ma che le consente invece di cogliere persino gli "abissi dell'Essere sapiente". "Golosa come l'ape", la Mioli aderisce alle cose, annusando l'"aria di rose", respirando i fragranti sogni dell'estate della vita; se ne inebria e canta e grida e gode con le mani spruzzate di sole; si fa carezzare dai soavi richiami delle note delle sirene. E confessa, candidamente, il suo pudore caduto davanti all'amore che l'ha cinta di passione. Novella Molly Bloom, consapevole delle dinamiche del male di vivere, sfugge ad esse con vitalità primordiale: audace e sorniona, osa, sbrigliando con nonchalance fantasie indiscrete. E l'osceno è solo negli occhi di chi guarda o nel cuore degli altri. La poesia di "Granelli di sabbia" ha il profilo gaio e impertinente del puro di cuore, un po' incosciente, ma non sprovveduto, che si affaccia alla vita e lancia la sfida; possiede la lascivia innocente dei puri e dei bimbi, che dicono pane al pane e vino al vino. Costante appare nella poetessa la coscienza del corpo che avvince: atavico involucro assegnato dal caso, forma che inguaina e non rivela l'armonia e la bellezza dell'umano. Immenso emerge il suo desiderio di cavalcare, sbrigliata da ogni forma, ai confini del mondo, i verdi silenzi che a stento trattengono un'esplosione di vita. Nella speranza di una palingenesi, i suoi versi spogliano il corpo del mondo, la sua verde coltre rigogliosa, le sue fascinose forme, per poi ricostruirne la "calcarea purezza", e la "celeste profondità". A ben riflettere, quella della poetessa Francesca Mioli è una parola che accoglie e narra la vita gioiosa e densa, la vita che palpita, che pullula di brividi gioiosi, che esorcizza quell'altra vita che "sanguina" (Padre) ed è dominata dalla Signora, feroce e fatale, Notte. Feriae Augusti 2008 A. Lo Conti