Giuristi e Officium

I saggi di questo volume costituiscono i risultati della ricerca su «Giuristi e magistrati. Regole per l’esercizio dei poteri pubblici nell’elaborazione dei giuristi romani di II e III secolo». Il contributo dei giuristi alla formalizzazione del potere pubblico vi è indagato sotto varie angolature: dalla ricognizione sui preludi di quest’impegno in età antoniniana, alle disamine sulla letteratura de officio e penalistica di fine II secolo, all’analisi di specifici ambiti delle opere redatte sotto i Severi, tutti riconducibili al rapporto fra interpretatio dei giuristi, attività magistratuale e interventi del principe. Il tema di fondo che ne emerge è quello della complessa interazione tra forme del diritto e sostanza del potere, che si andava articolando entro un apparato dalla fisionomia autenticamente statuale. Le costruzioni che si delinearono illustrano felicemente lo stile di lavoro proprio di giuristi sempre più integrati nelle strutture imperiali, ma finiscono anche – pur senza volerle sradicare dal loro orizzonte storico – col fornire spunti di riflessione a chi oggi si interroghi sul senso del ‘giuridico’ e sul suo ruolo dinanzi a ogni espressione del potere.