Gelide scene d'inverno

Regalo da parte di un mio ex compagno di università che adesso fa il bibliotecario. Un romanzo che scava dentro le nostre ossessioni. Cosa ci capita quando veniamo lasciati dall'amore della nostra vita? Ogni gesto, ogni azione, ogni pensiero, tutto è rivolto all'altra persona, alla speranza che ritorni da noi... L'autrice è incredibilmente brava nel rendere protagonisti gli atti quotidiani della nostra vita (la spesa al supermercato, la preparazione di un pranzo), tutte le azioni meccaniche che compiamo durante la nostra giornata senza neanche farci caso. Molto bello, ma mi ha trasmesso un velo di tristezza, quella legata alla fatica del vivere quotidiano, dell'andare avanti sopportando tutti i piccoli dolori che ci stancano e ci fanno arrivare alla fine della giornata senza più energie...

L'autrice, questa inglese semisconosciuta al grande pubblico, ha scritto un romanzo magnifico, stilisticamente impeccabile, caratterizzando i personaggi alla perfezione (perfetta la resa del rincoglionimento amoroso tipicamente maschile di Charles). In più, riesce a concluderlo nel modo perfetto, mettendo in pratica la teoria esposta da Vonnegut ne Il grande tiratore secondo cui, nella stesura del romanzo ideale, bisogna saper inserire il finale al momento giusto, per mascherare da lieto fine gli inevitabili alti e bassi della vita: la Beattie riesce a farlo, le bastano tre barattoli di cera per auto e un soufflé all'arancia.