Figli dell'arcobaleno di Moris Farhi edito da Edizioni Lavoro

Figli dell'arcobaleno

Collana:
L'altra riva
Traduttore:
Zani I.
Data di Pubblicazione:
13 ottobre 2009
EAN:

9788873133216

ISBN:

8873133215

Pagine:
454
Formato:
brossura
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Trama Figli dell'arcobaleno

"Todor cercava una stella per suo figlio. [...] Una volta scelta, la stella era per la vita; il suo possessore sarebbe vissuto quanto lei". Inizia così, illuminata da una stella, la storia del piccolo Branko, che nasce in uno dei momenti e luoghi più bui del nostro passato - il 1944, lager di Auschwitz-Birkenau - per morirvi insieme a migliaia di altri zingari. Destinato, secondo una profezia, a diventare il salvatore del suo popolo, Branko sarà fortunosamente messo in salvo e poi adottato da una stimata coppia di cittadini svizzeri. Solo da adulto verrà a conoscere la sua identità e il ricco retaggio di miti che la accompagna, fissati in un testo, la Bibbia Gitana, che indica in un luogo chiamato Romanestan la terra promessa degli zingari di tutto il mondo. Branko deciderà allora di liberare il suo popolo dall'asservimento che è costretto a subire nel mondo dei gagé, i non-zingari, guidandolo verso la loro vera patria, il loro paradiso. In una lingua magica e preziosa Farhi restituisce voce e dignità a un popolo ignorato, ai margini della storia, raccontando la persecuzione che da sempre subisce e la sua aspirazione a una patria ideale. Introduzione di Maria Antonietta Saracino.

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5 di 5 su 1 recensione

La letteratura che libera dal pregiudizioDi T. Roberta-15 aprile 2012

Sto cercando di far circolare in rete la mia opinione, perché considero "Figli dell'arcobaleno" un libro meraviglioso, tale da avermi ispirato una tesi di laurea. Mescolando con la scrittura i propri sentimenti, Farhi fa sì che le voci degli animi e della storia si sovrappongano, in un gioco di fantasia e realtà che permette una visione privilegiata e unica, rendendo nostri un passato e un presente spesso ignorati. Un veicolo come quello letterario, di solito crogiolo di immagini chimeriche, tanto suggestive quanto fittizie, diventa in questo caso insegnante e rivelatore di un passato e di un presente ignoti ai più, narrando la storia di tutti i rom attraverso un filo rosso conduttore: la vita di Branko. Farhi ci trasporta nella cultura del popolo roman senza farne un saggio, ci lascia guardare la loro cucina, gli orsi, le drabarnì, le lacrime, i figli strappati e l'arte d'amare, rendendo nostri gli occhi dei rom, rendendo nostri i loro affetti, le loro passioni, le loro viscere. Traduzione magistrale di Isabella Zani.