
Fenomenologia della percezione
- Editore:
Bompiani
- Collana:
- Studi Bompiani
- Traduttore:
- Bonomi A.
- Data di Pubblicazione:
- 26 febbraio 2003
- EAN:
9788845253560
- ISBN:
8845253562
- Pagine:
- 592
- Formato:
- brossura
Libro Fenomenologia della percezione di Maurice Merleau-Ponty
Trama libro
In questo libro la fenomenologia di Husserl si congeda da ogni equivoco idealistico e diventa sapere del concreto mondo della vita, un sapere tutto centrato attorno a quell'enigma che è il nostro capo. La percezione investe nella sua globalità il soggetto corpo, intreccia l'interno e l'esterno in un'ambivalenza irrisolvibile che non permette più nessuna frontiera rigida e annulla ogni dualismo di sapore cartesiano. Quando il libro uscì attrasse soprattutto per le affinità con i motivi dell'esistenzialismo. Quando fu tradotto negli anni Sessanta Enzo Paci ne fece il manifesto della fenomenologia concreta. Oggi esso è un crocevia inevitabile sia per i filosofi dell'esperienza sia per gli scienziati della percezione.
Recensioni degli utenti
Una fenomenologia più semplice - 6 maggio 2012
La fenomenologia è un indirizzo filosofico complesso e affascinante. Lui è più facile da capire di Husserl. Quest'ultimo dopo aver creato il "metodo" fenomenologico ed averlo ripetuto in tutte le varianti in forma per lo più criptica - almeno per me - giunge ad una deriva autonomista, perdendo di vista quello che era il fine primo della fenomenologia: coinvolgere le scienze verso la Lebenswelt - il "mondo della vita". In questo saggio realizza proprio questo obiettivo: una disciplina autenticamente fenomenologica di concetti come "memoria", "intelligenza", "spazialità", "percezione"...
L'esperienza originaria della percezione - 7 luglio 2010
Testo capitale per la riscoperta di Husserl del secondo dopoguerra. Merleau-Ponty integra la lezione heideggeriana di "Sein und Zeit" con gli sviluppi ultimi della fenomenologia, fornendo una personale interpretazione della Lebenswelt husserliana, così come della riduzione trascendentale. Bompiani ripropone la traduzione ormai classica di Andrea Bonomi, allievo di Enzo Paci, che tanto dialogò con Merleau-Ponty, e coi suoi libri, prima di una prematura morte del francese.