Fare gli italiani. Esercito permanente e «nazione armata» nell'Italia liberale di Giuseppe Conti edito da Franco Angeli

Fare gli italiani. Esercito permanente e «nazione armata» nell'Italia liberale

Data di Pubblicazione:
5 marzo 2012
EAN:

9788856836929

ISBN:

8856836920

Pagine:
224
Argomento:
Storia d'Italia
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Descrizione Fare gli italiani. Esercito permanente e «nazione armata» nell'Italia liberale

L'esercito italiano, sorto all'indomani della nascita del Regno d'Italia, per oltre cinquant'anni dovette difendersi dalle accuse di essere uno strumento dinastico, dispendioso, basato su un reclutamento parziale e per questo inadatto a difendere il paese. Il dibattito si fece più acceso dopo l'introduzione, avvenuta negli anni Settanta, del modello prussiano, presentato dai suoi sostenitori non soltanto come la vera, ordinata e possibile "nazione armata", ma anche come "scuola della nazione". A cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta si ebbe un vero e proprio salto di qualità sotto l'aspetto pedagogico, con l'esperimento di militarizzazione di alcuni convitti nazionali. L'ultimo decennio del XIX secolo fu caratterizzato da un montante antimilitarismo, destinato a durare a lungo, alimentato da episodi di politica estera e dall'aggravarsi della situazione politica interna. Gli anni dell'età giolittiana videro il mondo militare in preda a un profondo travaglio culturale. Gli ufficiali italiani, anche in relazione agli eventi politici e militari internazionali sempre più allarmanti, non solo rinunciarono a ogni velleità di sostituirsi alle istituzioni civili preposte all'istruzione e all'educazione, ma ripensarono la stessa definizione di "scuola della nazione" attribuita all'esercito, che doveva tornare a dedicarsi ai compiti che gli erano propri e che i lunghi decenni di pace avevano fatto cadere nell'oblio: formare gli uomini per la guerra.

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