Il falco maltese di Dashiell Hammett edito da Mondadori
Alta reperibilità

Il falco maltese

Editore:

Mondadori

Traduttore:
Veraldi A.
Data di Pubblicazione:
4 giugno 2019
EAN:

9788804717287

ISBN:

8804717289

Pagine:
285
Formato:
brossura
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Descrizione Il falco maltese

Pubblicato nel 1930, Il falco maltese è considerato il capolavoro di Hammett, il più bel romanzo del "duro" Spade, portato sul grande schermo da un indimenticabile Humphrey Bogart.
San Francisco, sul finire degli anni Venti, non è certo un luogo tranquillo. Per questo il detective Sam Spade ha sempre molto da fare. Con i suoi modi asciutti, perfino bruschi, ha imparato che è meglio stare sempre sul chi vive. Anche quando nel suo ufficio sulla Baia si presenta un'incantevole ragazza bionda con un nome che è già un programma: Miss Wonderly. La giovane donna chiede a Spade di aiutarla a scoprire che fine ha fatto sua sorella Corinne legatasi a un poco di buono, un certo Floyd Thursby. Ma presto Spade si accorgerà che la sua cliente non è l'angelica creatura che appare. È invece una dark lady spietata, ipocrita e manipolatrice, disposta a tutto pur di entrare in possesso di un antico e prezioso manufatto, una statua d'oro e di gemme raffigurante un falco, donata dai Cavalieri di Malta all'imperatore Carlo V nel XVI secolo. E la sua prima vittima sarà proprio il socio di Spade, nonché suo amico... Pubblicato nel 1930, Il falco maltese è considerato il capolavoro di Hammett, il più bel romanzo del "duro" Spade, portato sul grande schermo da un indimenticabile Humphrey Bogart.

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4 di 5 su 3 recensioni

Il capolavoro di HammettDi P. Luigi-10 luglio 2011

Il falco maltese è comunemente riconosciuto come il capolavoro di Dashiell Hammett. Il libro, nonostante sia datato, risulta scorrevole e ricco di suspanse. Ottima la descrizione dei personaggi, tra i quali spicca la figura epica del burbero detective Same Spade. L'intreccio narrativo non fa una piega e Hammett da vita ad un giallo memorabile. Un titolo che gli appassionati del genere non possono perdere.

Il falco malteseDi C. Luigi-1 novembre 2010

Le mie aspettative nei riguardi questo libro erano alte. Le descrizioni delle persone, dei luoghi, delle cose sono fin troppo lunghe ed "esasperanti" per i miei gusti. La storia non è male ma un po' troppo arzigogolata. Possibile che nel 1930 a San Francisco un tizio si rivolgeva ad un altro dicendogli "non fare il pirla"? Magari la colpa del mio non apprezzare è stata forse la traduzione. Boh!

Miraggi di piomboDi s. gianfranco-19 luglio 2010

Il falco maltese (The Maltese Falcon, 1930) è il romanzo più celebre di Dashiell Hammett (1894 – 1961), grazie anche alla riuscita trasposizione cinematografica di John Huston, che, tra l’altro, fece di Humphrey Bogart, sin lì solo un caratterista, un divo. Introduce anche il suo personaggio più noto, il grifagno Sam Spade. Descritto all’inizio del romanzo come una sorta di diavolo biondo, nel suo viso ricorre il motivo della V, dalla mascella appuntita all’attaccatura dei capelli. È stato notato che, colore di capelli a parte, è la stessa fisionomia di Dick Tracy; è quindi probabile che Chester Gould si sia ispirato al personaggio di Hammett. Spade conduce un’agenzia di investigazioni assieme a Miles Archer. Una bella ragazza li ingaggia perché le risolvano un problema familiare. Se ne occupa Archer, che viene ucciso. Spade, che pure non aveva alcuna stima del socio, va a fondo della vicenda con testarda determinazione. Uomo disincantato e inflessibile, risolve così un intrigo che ruota attorno al falco maltese, un oggetto d’oro massiccio trafugato dai pirati di Barbarossa ai cavalieri di Malta. Come in altri romanzi di Hammett, la verità è celata da strati successivi di menzogna. La stessa storia del falco maltese, per come è narrata da uno dei personaggi, pare più un’invenzione alla Voyager che un fatto storico. Eppure la brama di ricchezza che scatena si avvale di ogni sorta di intrighi. Considerando la militanza marxista dello scrittore e la sua colta e problematica visione della realtà, è lecito considerare il falco una metafora del capitalismo. Ma è un aspetto sottotraccia, in un romanzo che è soprattutto un capolavoro noir.