Fabula plurima. Racconti popolari casertani

Qualche tempo fa (confesso che ho qualche ritrosia a dire che sono passati più di venti anni) ebbi la fortuna di cominciare una esperienza di lavoro sul campo e di analisi della cultura folklorica locale, coinvolgendo un gruppo di sociologi ed antropologi casertani. Insieme a Pasquale Corrado, Marcellò Natale, Paola Cantelmo, poi successivamente Rosaria lavarone ed altri demmo vita al Laboratorio Ricerche Sociali con l'intento di una ricognizione sulle culture subalterne campane. Non è mia intenzione qui rintracciare i percorsi fatti ma voglio ricordare quella che ancora ritengo essere stato un forte momento di riproposizione. Mi riferisco al lavoro "Fiabe e Racconti Popolari Casertani", che venne pubblicato a cura dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Caserta, verso la metà degli anni ottanta. In genere riguardare cose scritte anni prima non è mai un buon esercizio: troppe cose cambiano, ed in fretta. Gli spunti analitici sono ora diversi, gli impianti metodologici influenzati da altre esperienze di lavoro. Insomma il tempo passa e anche l'antropologo è costretto ad avvedersene. In questo caso però devo confessare, forse un po' narcisisticamente, che a distanza di tutti questi anni quel lavoro rimane valido, sia nella sua struttura che nei suoi contenuti. Qualche tempo fa (e stavolta non ho problemi a dire che sono passati solo pochi mesi) ci si trovò a discutere, con Giuseppe Venditto, editore di Frammenti e il pittore Enzo Toscano, sulla possibilità di una riedizione di quel lavoro, stavolta in chiave multidisciplinare, che coinvolgesse anche aspetti teatrali e musicali. Devo dire che l'idea di un lavoro corale mi ha (e ci ha) entusiasmato, per le possibilità di accrescimento e le aperture verso nuovi media (cosa che mi interessa non poco) che l'operazione comporta... (Dalla prefazione)