L' enigma di Finkler

L' Enigma Di Finkler di Howard Jacobson è un romanzo serio e importante, ma anche una tragedia comica, dai risvolti cerebrali non indifferenti.
Essere ebrei e britannici secondo l’autore non è cosa facile. Se poi si rimane soli, è proprio complicato. Ma magari fa ridere. O sogghignare sotto i baffi. Un umorismo nebbioso che non fa ridere la maggioranza delle persone che desidera affollare le tribune e i programmi televisivi e che di solito ha bisogno di un cartello con sopra scritto APPLAUSI, che si alza nascosto dalle telecamere per far loro capire quando agire, correttamente. Un umorismo sottile che, essendo privo delle risate finte da soap opera americana del primo pomeriggio, pronte a scattare alla fine di ogni battuta o faccetta buffa rivolta allo schermo, risulta intellettualoide. Non c’è nessuno che spara all’impazzata bevendo whysky e guidando una Cadillac metallizzata e decappottabile, con gli ammortizzatori che vanno a tempo con i bassi che fuoriescono da un subwoofer grande come il bagagliaio, le cui frequenze a ogni colpo di cassa spogliano la signorina che il protagonista sta cercando di salvare: lei, abbarbicata ai muscoli addominali del protagonista; lui, che tranquillo trova pure il tempo e il coraggio per sfoderare una battuta (castissima e volgare) sui seni perfetti e abnormi fuoriusciti dalle coppe del reggiseno in pizzo rosa della bella bionda.
Ma qui siamo a Londra. Dove si è sempre in tanti. Dove si è sempre soli. Tre uomini soli. Due dei quali ebrei. Due dei quali rimasti vedovi. Uno invece non ebreo. Non è nemmeno vedovo. Si chiama Julian Treslove. E visto che non può rimanere vedovo, data la sua carriera di brit single over quaranta, decide che il suo sogno più grande è quello di diventare ebreo.
Ora, luogo comune vuole che essere inglese venga anche identificato con l’avere un humor raffinato. Ed essere ebreo venga anche identificato con l'avere uno humor autoironico. Questo libro racchiude in sè un insieme di storie e situazioni grottesche e banali allo stesso tempo, che immergono il lettore nel mondo di Jacobson, facendoglielo comprendere a pieno, ma con riserva. Perchè se non si è né inglesi né ebrei, bisognerà impegnarsi un po’ di più, per lasciarsi andare alla narrazione. Ma ne varrà la pena.
Può un essere umano (sia religioso che ateo) essere diffidente delle politiche attuate dal Governo dello Stato di Israele senza essere (o essere considerato) anti-semita?
L' Enigma Di Finkler di Howard Jacobson cerca proprio di rispondere a questa difficile domanda, con un’ironia complicata e dolorosa. Comica e tragica. Ma perchè chiederselo ancora? La risposta sembra ovvia. O almeno dovrebbe.