Ebook Commentarii de re publica

Il sistema politico è ingessato nella conservazione del proprio potere, in pratica nella perpetuazione di se stesso. Assiso a distanze stellari dall'elettorato, non ne percepisce più le esigenze, i bisogni, le ansie e le preoccupazioni. Quando poi si profila una crisi, come l'attuale, la politica che fa? Si ritira, lasciando il governo in mano ai "tecnici". Tutti noi siamo quasi assuefatti a tale stato di cose, reagiamo con una scrollata di spalle e la solita frase: “Siamo in Italia...” Il nostro Paese, per secoli, è stato un faro di civiltà, ricordiamo oltre all'Impero Romano, anche il periodo del Rinascimento. Abbiamo un patrimonio di arte e cultura, che tutto il mondo ci invidia e risorse veramente grandi di intelligenza e creatività; a fronte di questo siamo afflitti da decenni da una "partitocrazia" che poco ha a che vedere con la vera democrazia. Alla fine di queste considerazioni, rimane il fatto che i governi, politici o tecnici che siano, sanno solo agire sulla leva fiscale, così facendo si limita la libera impresa e si colpiscono le categorie già deboli, quelle dei dipendenti. I grandi evasori continuano a evadere, con buona pace della "ripresa". “Con questi personali interventi sul quotidiano “La Stampa”, ho tentato, nel mio piccolo, di dare un contributo al dibattito su tale stato di cose”. Maurizio Donte nasce a Imperia nel 1962 da antica famiglia di origine fiamminga, residente a Porto Maurizio dal 1600. Ha conseguito l'attestato del corso biennale di Tecnico di Laboratorio Biomedico ma, nonostante abbia compiuto studi scientifici, da sempre i suoi insegnanti di Lettere, notando l'attitudine e la propensione verso le materie da loro insegnate, lo hanno stimolato a coltivare questi interessi. Lui stesso dichiara: “Il mio primo interesse è andato alla poesia - sono autore di due raccolte, ancora inedite - e allo studio della storia,in particolare per il periodo greco-ellenistico-romano, fino al tardo Impero, di cui possiedo una vasta bibliografia. In questo ci deve essere qualcosa di "genetico". Non sono, infatti, il primo scrittore "partorito" dalla mia famiglia, prima di me, e con ben altro spessore culturale, mi onoro di ricordare il professor Guido Vincenzo Donte, primo cugino di mio nonno, insegnante stimatissimo, storico e autore di numerosi libri”.