\u00abIn ogni sosta si interroga su come la memoria della guerra \u00e8 vissuta e gestita dando ampio spazio a descrizioni di luoghi, storie individuali di eroismo nella disfatta, canzoni e inevitabilmente anche l'attualit\u00e0 reclama un suo spazio.<\/i>\u00bb Il Sole 24 Ore - Claudio Visentin<\/b>
\u00abLa guerra \u00e8 tra di noi. Vicina, vicinissima, anzi sotto casa. \u00c8 una guerra di un secolo fa. Dopo, ci sono state altre guerre, perfino pi\u00f9 devastanti. Eppure nessuna si \u00e8 impressa nella memoria (collettiva, familiare, individuale) quanto quella<\/em> guerra. La prima guerra mondiale.\u00bb<\/strong> <\/p>
Dove si trova Caporetto? Pochi lo sanno. Il villaggio nella valle dell\u2019Isonzo, oggi conosciuto con il nome sloveno di Kobarid, \u00e8 un buco nero della geografia e della storia d\u2019Italia. Il Piave e il Monte Grappa invece tutti sanno dove sono: sotto casa. Impressi per sempre nella toponomastica dei nostri paesi e citt\u00e0. Memorie censurate, nomi trasfigurati dal mito della Vittoria. Ma Caporetto, Piave, Monte Grappa sono (anche) luoghi reali. Sono il punto di partenza e il traguardo di un viaggio durato un anno, dall\u2019ottobre 1917 al novembre 1918. Un anno di invasione, di stragi, di fame, durante il quale l\u2019Italia ha rischiato di perdere s\u00e9 stessa. Per ritrovare infine, contro ogni previsione, una sua controversa identit\u00e0. Paolo Paci ci conduce passo passo nell\u2019itinerario dalle Alpi Giulie ai contrafforti delle Prealpi venete, seguendo le tracce di un esercito in rotta e di un altro in trionfale avanzata. Tra ossari e diari di guerra, canzoni e trincee, film e musei spontanei, ritroviamo la verit\u00e0 geografica dei luoghi. Scoprendo, nel racconto degli abitanti (nipoti e pronipoti degli antichi soldati), come la memoria della Grande Guerra sia ancora straordinariamente viva. Un po\u2019 business, un po\u2019 nostalgia. E, in fondo, frammento del nostro Dna.\u00a0 <\/p>","gtin":"9788867003471","mpn":"","image":"https:\/\/img2.libreriauniversitaria.it\/EIT\/280\/347\/9788867003471.jpg","name":"Ebook Caporetto andata e ritorno","offers":{"@type":"Offer","url":"https:\/\/www.libreriauniversitaria.it\/ebook\/9788867003471\/autore-paolo-paci\/ebook-caporetto-andata-e-ritorno.htm","priceCurrency":"EUR","price":9.99,"itemCondition":"https:\/\/schema.org\/NewCondition","availability":"https:\/\/schema.org\/InStock","seller":{"@type":"Organization","name":"Libreria Universitaria"}}}]
«Un viaggio sentimentale alieno da ogni suggestione celebrativa che grazie a una narrazione scorrevole e coinvolgente si distende con efficacia tra storie e paesaggi raccontando l'italia di ieri e quella di oggi» Bell'Italia - Carlo Migliavacca
«In ogni sosta si interroga su come la memoria della guerra è vissuta e gestita dando ampio spazio a descrizioni di luoghi, storie individuali di eroismo nella disfatta, canzoni e inevitabilmente anche l'attualità reclama un suo spazio.» Il Sole 24 Ore - Claudio Visentin
«La guerra è tra di noi. Vicina, vicinissima, anzi sotto casa. È una guerra di un secolo fa. Dopo, ci sono state altre guerre, perfino più devastanti. Eppure nessuna si è impressa nella memoria (collettiva, familiare, individuale) quanto quella guerra. La prima guerra mondiale.» Dove si trova Caporetto? Pochi lo sanno. Il villaggio nella valle dell’Isonzo, oggi conosciuto con il nome sloveno di Kobarid, è un buco nero della geografia e della storia d’Italia. Il Piave e il Monte Grappa invece tutti sanno dove sono: sotto casa. Impressi per sempre nella toponomastica dei nostri paesi e città. Memorie censurate, nomi trasfigurati dal mito della Vittoria. Ma Caporetto, Piave, Monte Grappa sono (anche) luoghi reali. Sono il punto di partenza e il traguardo di un viaggio durato un anno, dall’ottobre 1917 al novembre 1918. Un anno di invasione, di stragi, di fame, durante il quale l’Italia ha rischiato di perdere sé stessa. Per ritrovare infine, contro ogni previsione, una sua controversa identità. Paolo Paci ci conduce passo passo nell’itinerario dalle Alpi Giulie ai contrafforti delle Prealpi venete, seguendo le tracce di un esercito in rotta e di un altro in trionfale avanzata. Tra ossari e diari di guerra, canzoni e trincee, film e musei spontanei, ritroviamo la verità geografica dei luoghi. Scoprendo, nel racconto degli abitanti (nipoti e pronipoti degli antichi soldati), come la memoria della Grande Guerra sia ancora straordinariamente viva. Un po’ business, un po’ nostalgia. E, in fondo, frammento del nostro Dna.