\u00abLa donna pi\u00f9 intelligente della sua epoca, capace di confliggere, attraverso il dono di una grazia urticante, con il durissimo velluto della societ\u00e0 che la circonda.<\/i>\u00bb TTL - La Stampa - Mirella Appiotti<\/b>
\u00abHo letto tutti i libri di Elizabeth von Arnim ... Straordinaria.<\/i>\u00bb Edmund de Waal, autore di Un\u2019eredit\u00e0 di avorio e ambra<\/b>
\u00abUna folla di raffinati lettori ha scoperto a poco a poco i romanzi di questa scrittrice ironica, spregiudicata, fuori da ogni corrente letteraria, spesso crudelissima nel descrivere una societ\u00e0 boriosa, superficiale, vecchia, ingiusta soprattutto verso le donne.<\/i>\u00bb la Repubblica - Natalia Aspesi<\/b>
\u00abIrresistibile per humour, sottigliezza psicologica, fini descrizioni d\u2019ambiente.<\/i>\u00bb Corriere della Sera - Serena Zoli<\/b>
\u00abI cani, quando amano, amano in modo costante, inalterabile, fino all\u2019ultimo respiro. \u00c8 cos\u00ec che mi piace essere amata. E perci\u00f2 parler\u00f2 di cani\u00bb: cos\u00ec esordisce Elizabeth von Arnim in questa sorta di autobiografia intessuta di ironia. Scritto nel 1936, il libro racconta il rapporto di Elizabeth coi quattordici cani che, testimoni non del tutto silenziosi, le sono stati via via accanto. E proprio attraverso il loro succedersi vicino a lei, quasi \u00abdatando\u00bb affettivamente i momenti della sua esistenza, l\u2019autrice evoca luoghi, fatti e amori di una vita non comune. Immediato \u00e8 il collegamento col fortunato\u00a0Giardino di Elizabeth: sono cambiati i protagonisti \u2013 i cani hanno sostituito i fiori e le piante \u2013 ma sono rimasti intatti la sensibilit\u00e0, l\u2019intelligenza, l\u2019anticonformismo con cui la von Arnim racconta.<\/p>
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Elizabeth von Arnim <\/strong>(Mary Annette Beauchamp 1866-1941), nata a Sydney in Australia e cresciuta in Inghilterra, fu cugina di Katherine Mansfield e amica di E.M. Forster. H.G. Wells nella sua autobiografia la descrisse come \u00abla donna pi\u00f9 intelligente della sua epoca\u00bb. Tutti i suoi romanzi sono pubblicati da Bollati Boringhieri: Il giardino di Elizabeth<\/em> (1989), I cani della mia vita <\/em>(1991), Un incantevole aprile <\/em>(1993), La memorabile vacanza del barone Otto<\/em> (1995), Elizabeth a R\u00fcgen<\/em> (1996), Amore<\/em> (1998), Un\u2019estate da sola<\/em> (2000), Mr Skef?ngton <\/em>(2002), La moglie del pastore <\/em>(2003), Cristoforo e Colombo<\/em> (2004), Lettere di una donna indipendente<\/em> (2005), Vera<\/em> (2006), Il padre <\/em>(2007), Vi presento Sally<\/em> (2008), La storia di Christine <\/em>(2009), Colpa d\u2019amore<\/em> (2010), La fattoria dei gelsomini<\/em> (2011), Il circolo delle ingrate<\/em> e Uno chalet tutto per me<\/em> (2012), Una principessa in fuga<\/em> (2013).<\/p>","gtin":"9788833973180","mpn":"","image":"https:\/\/img2.libreriauniversitaria.it\/EIT\/280\/318\/9788833973180.jpg","name":"Ebook I cani della mia vita","offers":{"@type":"Offer","url":"https:\/\/www.libreriauniversitaria.it\/ebook\/9788833973180\/autore-elizabeth-von-arnim\/ebook-i-cani-della-mia-vita.htm","priceCurrency":"EUR","price":6.99,"itemCondition":"https:\/\/schema.org\/NewCondition","availability":"https:\/\/schema.org\/InStock","seller":{"@type":"Organization","name":"Libreria Universitaria"}}}]
«Cattiva, spiritosa, anticonvenzionale, lungimirante, Elizabeth von Arnim... racconta con verve e un acuto occhio sociale i tic e i tabù della buona società.» Vanity Fair - Irene Bignardi
«La donna più intelligente della sua epoca, capace di confliggere, attraverso il dono di una grazia urticante, con il durissimo velluto della società che la circonda.» TTL - La Stampa - Mirella Appiotti
«Ho letto tutti i libri di Elizabeth von Arnim ... Straordinaria.» Edmund de Waal, autore di Un’eredità di avorio e ambra
«Una folla di raffinati lettori ha scoperto a poco a poco i romanzi di questa scrittrice ironica, spregiudicata, fuori da ogni corrente letteraria, spesso crudelissima nel descrivere una società boriosa, superficiale, vecchia, ingiusta soprattutto verso le donne.» la Repubblica - Natalia Aspesi
«Irresistibile per humour, sottigliezza psicologica, fini descrizioni d’ambiente.» Corriere della Sera - Serena Zoli
«I cani, quando amano, amano in modo costante, inalterabile, fino all’ultimo respiro. È così che mi piace essere amata. E perciò parlerò di cani»: così esordisce Elizabeth von Arnim in questa sorta di autobiografia intessuta di ironia. Scritto nel 1936, il libro racconta il rapporto di Elizabeth coi quattordici cani che, testimoni non del tutto silenziosi, le sono stati via via accanto. E proprio attraverso il loro succedersi vicino a lei, quasi «datando» affettivamente i momenti della sua esistenza, l’autrice evoca luoghi, fatti e amori di una vita non comune. Immediato è il collegamento col fortunato Giardino di Elizabeth: sono cambiati i protagonisti – i cani hanno sostituito i fiori e le piante – ma sono rimasti intatti la sensibilità, l’intelligenza, l’anticonformismo con cui la von Arnim racconta.Elizabeth von Arnim (Mary Annette Beauchamp 1866-1941), nata a Sydney in Australia e cresciuta in Inghilterra, fu cugina di Katherine Mansfield e amica di E.M. Forster. H.G. Wells nella sua autobiografia la descrisse come «la donna più intelligente della sua epoca». Tutti i suoi romanzi sono pubblicati da Bollati Boringhieri: Il giardino di Elizabeth (1989), I cani della mia vita (1991), Un incantevole aprile (1993), La memorabile vacanza del barone Otto (1995), Elizabeth a Rügen (1996), Amore (1998), Un’estate da sola (2000), Mr Skef?ngton (2002), La moglie del pastore (2003), Cristoforo e Colombo (2004), Lettere di una donna indipendente (2005), Vera (2006), Il padre (2007), Vi presento Sally (2008), La storia di Christine (2009), Colpa d’amore (2010), La fattoria dei gelsomini (2011), Il circolo delle ingrate e Uno chalet tutto per me (2012), Una principessa in fuga (2013).