\u00abGi\u00e0 con una, di origine, facciamo una certa fatica: la investiamo di radiazioni oniriche, proiettiamo fantasmi. Di famiglie, in sorte, Maria Grazia ne ha avute due. Lo specchio s'infrange, l'infanzia sanguina, l'ombra di quelle radiazioni si fissa per sempre. Questo non \u00e8 un romanzo, non \u00e8 un'autobiografia: \u00e8 l'esplosione di una stella.<\/i>\u00bb Andrea Cortellessa<\/b>
\u00abSplendi come vita<\/i> \u00e8 il libro che ho sempre desiderato leggere (e il libro che ho sempre desiderato scrivere). Una donna allo specchio, una poetessa, trova le parole esatte per dire il suo crescere al mondo, con tenacia, irriverenza, gioia e abbandono. Un'avventura del corpo e del pensiero. <\/i>\u00bb Sonia Bergamasco<\/b>
Splendi come vita<\/em> fa quello che fa la letteratura alla sua massima potenza: rid\u00e0 vita a ci\u00f2 che non c'\u00e8 pi\u00f9, illuminando di riflesso la vita del lettore. Ma lasciamo che a parlarne sia l'autrice.<\/p>
\u00abSplendi come vita <\/em>\u00e8 una lettera d\u2019amore alla madre adottiva. \u00c8 il racconto di una incolpevole caduta nel Disamore, dunque di una cacciata, di un paradiso perduto. Non \u00e8 la storia di un disamore, ma la storia di una perdita. Chi scrive \u00e8 una bambina adottata, che ama immensamente la propria madre. Poi c\u2019\u00e8 una ferita primaria e la madre non crede pi\u00f9 all\u2019amore della figlia. Frattura su frattura, equivoco su equivoco, si arriva a una distanza siderale fra le due, a un quotidiano dolore, a un quotidiano rifiuto, fino alla catarsi delle ultime pagine. Chi scrive rivede oggi la madre con gli occhi di una donna adulta, non pi\u00f9 solo come la propria madre, ma come una donna a sua volta adulta, con la sua storia e i suoi propri dolori e gioie. Quando si smette di vedere la propria madre esclusivamente come la propria madre, la si pu\u00f2 finalmente \u201cvedere\u201d come essere separato, autonomo e, per ci\u00f2, tanto pi\u00f9 amabile\u00bb. Maria Grazia Calandrone<\/em><\/p>","gtin":"9788833316598","mpn":"","image":"https:\/\/img2.libreriauniversitaria.it\/EIT\/280\/659\/9788833316598.jpg","name":"Ebook Splendi come vita","offers":{"@type":"Offer","url":"https:\/\/www.libreriauniversitaria.it\/ebook\/9788833316598\/autore-maria-grazia-calandrone\/ebook-splendi-come-vita.htm","priceCurrency":"EUR","price":8.99,"itemCondition":"https:\/\/schema.org\/NewCondition","availability":"https:\/\/schema.org\/InStock","seller":{"@type":"Organization","name":"Libreria Universitaria"}}}]
Storia del tormentato amore fra una madre adottiva e sua figlia.
«Già con una, di origine, facciamo una certa fatica: la investiamo di radiazioni oniriche, proiettiamo fantasmi. Di famiglie, in sorte, Maria Grazia ne ha avute due. Lo specchio s'infrange, l'infanzia sanguina, l'ombra di quelle radiazioni si fissa per sempre. Questo non è un romanzo, non è un'autobiografia: è l'esplosione di una stella.» Andrea Cortellessa
«Splendi come vita è il libro che ho sempre desiderato leggere (e il libro che ho sempre desiderato scrivere). Una donna allo specchio, una poetessa, trova le parole esatte per dire il suo crescere al mondo, con tenacia, irriverenza, gioia e abbandono. Un'avventura del corpo e del pensiero. » Sonia Bergamasco
Splendi come vita fa quello che fa la letteratura alla sua massima potenza: ridà vita a ciò che non c'è più, illuminando di riflesso la vita del lettore. Ma lasciamo che a parlarne sia l'autrice.«Splendi come vita è una lettera d’amore alla madre adottiva. È il racconto di una incolpevole caduta nel Disamore, dunque di una cacciata, di un paradiso perduto. Non è la storia di un disamore, ma la storia di una perdita. Chi scrive è una bambina adottata, che ama immensamente la propria madre. Poi c’è una ferita primaria e la madre non crede più all’amore della figlia. Frattura su frattura, equivoco su equivoco, si arriva a una distanza siderale fra le due, a un quotidiano dolore, a un quotidiano rifiuto, fino alla catarsi delle ultime pagine. Chi scrive rivede oggi la madre con gli occhi di una donna adulta, non più solo come la propria madre, ma come una donna a sua volta adulta, con la sua storia e i suoi propri dolori e gioie. Quando si smette di vedere la propria madre esclusivamente come la propria madre, la si può finalmente “vedere” come essere separato, autonomo e, per ciò, tanto più amabile». Maria Grazia Calandrone