Easy street story di Gildo De Stefano edito da L'Isola dei Ragazzi

Easy street story

Illustratore:
Cumer E.
Data di Pubblicazione:
2007
EAN:

9788887292961

ISBN:

8887292965

Pagine:
48
Formato:
brossura
Argomento:
Temi personali e sociali: droghe e dipendenza (bambini e ragazzi)
Età consigliata:
11 anni
Acquistabile con o la

Descrizione Easy street story

Il primo gesto che fece Claudio entrando nel locale dove si svolgeva la festa, fu quello di dirigersi alla toilette. Lì ingoiò una pasticca di fischio, accompagnandola con un sorso di cubalibre. Poi, appoggiatosi allo stipite della porta, si mise a osservare la pista da ballo. Erano quasi tutti accoppiati, tranne tre o quattro tipi come lui che si aggiravano per il bar o fumavano una sigaretta nella saletta esterna al locale... Età di lettura: da 11 anni.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 6 recensioni

Droga Assassina!Di c. gabriele-9 maggio 2007

Bello il testo di De Stefano che affronta uno dei temi giovanili più scottanti; l'unico neo -se neo può definirsi- è che trattasi di un racconto breve. Un argomento del genere andava affrontato con più ampio respiro, e dal momento che la scrittura di De Stefano è piacevole, non sarebbe stato male se si fosse trattato di un vero e proprio romanzo.

Giovani vittime della drogaDi M. Giancarlo-3 maggio 2007

Non credevo che anche la letteratura potesse essere un viatico per l'informazione contro la droga, quindi è ammirevole l'esperimento letterario di De Stefano nell'aver utilizzato la narrativa per esporre uno dei problemi più toccanti e difficili per ogni governo mondiale. Anche la scrittura è resa facile dalla penna dell'autore che, da saggista qual'è, è alla sua prima prova letteraria.

Letteratura per sconfiggere la drogaDi A. Luigi-26 aprile 2007

Ritengo salutare oltreche indispensabile l'esperimento editoriale di De Stefano nel coinvolgere la letteratura nella battaglia contro il dilagare del fenomeno droga fra i giovanissimi. Tra l'altro c'è da dire che la scrittura di De Stefano è freneticamente lineare, che non lascia adito a sbavature letterarie ma punta dritto al problema, con sentimento e intensità. L'autore, in questa racconto breve, ha saputo cogliere il nocciolo del problema che spesso alloggia proprio nelle famiglie, poco attente -spesso- al disagio dei loro pargoli.

Cultura e famiglia contro la drogaDi L. Gianni-24 aprile 2007

Mi compiaccio con De Stefano che con questo breve racconto ha puntato l'indice contro uno dei fenomeni giovanili più dilaganti in questa società ormai globalizzata. Dalla trama, semplice e diretta, l'autore fa trasparire che prima la famiglia e poi l'educazione scolastica possono rappresentare i due perni essenziali per allontanare i giovani dalla droga. E De Stefano lo affronta con cognizione di causa portando a mo' di esempio letterario il disagio di un sedicenne che, allontanatosi dai genitori, trova conforto in un'extracomunitaria -buon per lui- più responsabile e umana. Un libro da proporre come testo di lettura nelle scuole medie.

Combatti il problema con la culturaDi P. Sergio-20 aprile 2007

Ho letto il racconto breve di De Stefano e devo considerare la profondità con cui questi affronta il problema-droga, utilizzando il metro della letteratura, nella fattispecie del 'racconto' che, confezionato con competenza, si dimostra un'ottima alternativa agli altri strumenti fin d'ora usati: in primis, quello medico. De Stefano cerca di cogliere l'attenzione dei lettori giovanissimi tentando la titanica impresa di responsabilizzarli con un tessuto dialogico duro, coriaceo, talvolta pericoloso per il target di destinazione che, auspico, colga i buoni proponimenti che il racconto fornisce. L'opera in questione va sicuramente premiata.

Quando i genitori sono distrattiDi A. Scottino-11 aprile 2007

Il testo colpisce per la dovizia di particolari, soprattutto per quanto attiene all'universo giovanile. Scrittura veloce e scorrevole, adatta a tutti, anche se certi argomenti sono trattati con durezza dato il target d'età a cui è destinato. Auspico che lo leggano i giovanissimi e, soprattutto, i genitori di quei figli affetti da tale problematica, cercando di essere meno distratti nei confronti della loro prole.