Trama La donna dalle cinque vite
Dopo il successo di “Belle Greene”, la scrittrice Alexandra Lapierre torna con un altro magnifico ritratto di donna, un’aristocratica russa dal nome Marija Zakreveskaja. Veniva chiamata Mura e riassumere le sue avventure è quasi impossibile: una donna nata a fine Ottocento, appartenente a una famiglia nobile, che cresce nell’alta società tra palazzi lussuosi e balli a corte. Affascinante e intelligente, oltre al russo parla inglese, tedesco e francese e a soli 18 anni sposa un diplomatico a Berlino. La sua vita è perfetta ma il suo mondo invidiabile cambia quando inizia la guerra in cui Russia e Germania diventano nemiche. Poi, nel 1917, scoppia la rivoluzione bolscevica: Mura ha ventiquattro anni e la Russia in cui viveva non è più quella di prima: con Lenin i nobili vengono perseguitati e uccisi e i palazzi delle famiglie ricche vengono confiscati. La rivoluzione porta a un susseguirsi di eventi che stravolgono la vita di Mura: l’amore per un diplomatico britannico sospettato di voler uccidere Lenin la costringono alla fuga, ma viene arrestata da parte della Ceka. Viene incarcerata tre volte nella prigione della Lubjanka, da cui riesce miracolosamente a uscire, ma continua ad essere accusata di essere una spia. Seguono la sua fuga in Occidente, l’amore per Gor’kij con cui trascorre le estati a Sorrento, la passione per H.G. Wells e i suoi continui spostamenti per l’Europa per cercare di sfuggire alla Polizia. Marija Zakreveskaja è stata una delle figure più discusse della prima metà del Novecento, celebre per aver conosciuto i grandi personaggi di quell’epoca come Stalin, Churchill e De Gaulle. “La donna dalle cinque vite” è il ritratto di una grande donna, che ha fatto la storia ma che la storia ha dimenticato.