Il trono di spade vol.8 di George R. R. Martin edito da Mondadori

Il trono di spade vol.8

dominio della regina, Il

Editore:

Mondadori

Traduttore:
Altieri S., Benuzzi M.
Data di Pubblicazione:
22 marzo 2016
EAN:

9788804662068

ISBN:

8804662069

Pagine:
472
Formato:
brossura
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Trama Il trono di spade vol.8

La Guerra dei Cinque Re è finalmente vicina alla conclusione: la Casa Lannister e i suoi alleati appaiono vincitori. Eppure, nei Sette Regni, qualcosa ancora si agita ... Mentre corvi in forma umana si raccolgono per un festino di ceneri, nuovi, temerari complotti vengono orditi e nuove, pericolose alleanze prendono forma. In tutto questo, volti sorprendenti alcuni noti, altri imprevedibili - emergono dalla sinistra penombra delle lotte e del caos appena conclusi, per affrontare le sfide a venire. Nobili e comunardi, soldati e stregoni, assassini e profeti, si alleano per mettere in gioco il loro fato ... e la loro vita.

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Recensioni degli utenti

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2 di 5 su 7 recensioni

Forse il miglioreDi c. fabio-29 gennaio 2017

Probabilmente il miglior capitolo della saga, nel quale i colpi di scena fanno da padrone. Morti, battaglie, nuovi personaggi, in un crescendo di emozioni e attese. Consigliatissimo, nella speranza che la saga possa andare sempre avanti.

Ottavo capitoloDi L. Valerio-19 maggio 2012

Nell'ottavo capitolo della versione italiana delle cronache del ghiaccio e del fuoco la guerra ha finalmente raggiunto una conclusione, ma la situazione non è tranquilla, nuove insidie si annidano nel nord e gli immancabili complotti, caratteristica peculiare della saga, non si fanno desiderare; non vi resta altro che scoprire cosa succederà...

Martin ha perso il filo conduttoreDi m. teresina-11 maggio 2012

Lo scrittore inizia fortemente a perdere colpi. Ennesimo romanzo allungato, con nuovi personaggi non bisognosi. I vecchi protagonisti si smarriscono e vengono menzionati o in terza persona, o addirittura scompaiono. Martin sta perdendo la ragione, evidentemente invecchiato, ha perso definitivamente la fune dei suoi pensieri e si è occluso in un limbo, che ho paura che non lo farà più uscire. Ogni attimo era buono per trovare di meglio che leggere questo romanzo.

Nebbioso intermedioDi C. Guido-18 marzo 2012

Nebbioso e tedioso, un irriconoscibile Martin cerca di spiazzare il lettore con nuovi palcoscenici e nuove strategie, lasciando perdere le azioni e una parte dei protagonisti precedenti. Non hanno lo stesso spessore, erano stati bollati come minori nella prima parte ed ora si ritrovano a decidere i destini dei sette regni: qualcosa non torna. Si spera nella ricompensa per questa inutile e noiosa lettura con il prossimo capitolo della saga. Un ultima annotazione: una buona parte dei luoghi citati dall'autore non sono riportati bene sulla cartina allegata, non e' un buon indice di serieta' . Sembra quasi un fuori programma non previsto in sede di progetto. Libro assai deficitario, che lascera' perplesso piu' di un suo lettore.

Il dominio della reginaDi N. Luca-3 marzo 2012

Veramente deludente. Martin deve smetterla di inserire nuove voci narranti che non ci dicono niente e peraltro pochissimo caratterizzate! Nessuno ha interesse a sentir parlare l'annegato e il cavaliere non so chi... Speriamo nel prossimo, sennò chiudo con martin. Si salvano brienne e arya, ma anche le loro storie reggono poco!

Non è colpa del libroDi M. Amalia-12 agosto 2011

Prima parte del quarto volume de Le cronache del ghiaccio e del fuoco, davvero non è colpa del libro se, senza il suo seguito, risulta purtroppo una lettura frustrante. Allorché invece si abbiano entrambi i volumi, questo e L'ombra della profezia, ecco che la prospettiva muta completamente. L'orizzonte della saga si allarga ancor più, con spostamenti pregevoli sul piano della scenografia. I dialoghi mantengono un livello buono, anche se inferiore a quello delle tre prime parti della saga. Invece l'elemento "fantasy", (cioè gli interventi del soprannaturale e del paranormale) tende a scomparire in questo particolare volume, o meglio, a farsi dimenticare. Nel complesso, è un romanzo in cui trionfano gli umani vizi e l'altrettanto umana caratteristica all'insaziabilità, che da sola porta in rovina colpevoli e innocenti. Ma l'originale americano di Martin non avrebbe dovuto essere scorporato e quindi bisognerà pazientare e leggere anche il seguito, per una critica davvero obiettiva.