La domenica della vita di Raymond Queneau edito da Einaudi

La domenica della vita

Editore:

Einaudi

Traduttore:
Guglielmi G.
Data di Pubblicazione:
9 marzo 2009
EAN:

9788806198589

ISBN:

8806198580

Pagine:
217
Formato:
brossura
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Trama La domenica della vita

La domenica della vita è soprattutto una commedia e della commedia ha tutti gli ingredienti: dagli equivoci ai travestimenti, ai colpi di scena. Una commedia venata di angoscia per l'aria di guerra che si respira dall'inizio alla fine. Ma il romanzo è anche un omaggio di Queneau ai suoi genitori, che vengono ritratti nei protagonisti in modo abbastanza riconoscibile, anche se l'ambientazione del loro incontro è stato spostata alla vigilia della seconda guerra mondiale. Nel personaggio di Valentin Brû lo scrittore mette anche molto di sé, proseguendo il gioco di allusioni autobiografiche di "Un rude inverno". Dunque padre e figlio fusi in un solo personaggio, e questo spiega anche il fatto che nel romanzo Valentin sia più giovane di una ventina di anni rispetto a Julia: una sorta di marito-figlio. D'altra parte che invenzione e realtà siano molto mescolate in questo romanzo ce lo dice anche la nota con la quale Queneau ha voluto aprire il libro: "Siccome i personaggi di questo romanzo sono reali, ogni rassomiglianza con figure immaginarie verrebbe ad essere fortuita".

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 2 recensioni

Delude assai per la tramaDi L. Guido-15 maggio 2012

Ciò che più mi ha dato fastidio è stato la maniera di scrivere. La storia in sé non è malaccio, ha degli attimi di riflessione anche molto interessanti, ma quello che ho letto non è italiano. Immagino che ciò dipenda dallo stile peculiare dell'autore e il povero traduttore si è dovuto abbassare al livello, però che fastidio! Spesso l'ho trovato mortifero e l'ho continuato solo per volontà personale.

briosoDi S. Mara-10 agosto 2010

Alcuni anni fa avevo letto per caso di questo autore "Troppo buoni con le donne", poi lo avevo perso di vista ed ora l'ho ritrovato con "La domenica della vita" che mi conferma la genialità di Queneau, scrittore, drammaturgo, matematico e poeta, uno dei più eclettici scrittori francesi del novecento. Il punto forte di questo romanzo sta nel linguaggio popolare, sgrammaticato e molto particolare che forse la traduzione in italiano non rende appieno, c'è una postfazione molto interessante su questo fenomeno del tutto francese in cui la costruzione parlata della lingua popolare è alquanto singolare. Ad ogni buon conto, la lettura restituisce il senso dell'assurdo, e ben presto quel linguaggio appartiene al lettore, che ne gode beatamente. Lo stile è scherzoso e surreale, la coppia divertentissima e ci sono delle situazioni che sono davvero esilaranti, come quella del viaggio di nozze, o quella del tormentone sulla nipote....