La Divina Commedia vol.2 di Dante Alighieri edito da San Paolo Edizioni
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La Divina Commedia vol.2

Purgatorio

Collana:
Capolavori
A cura di:
C. Dragone
Data di Pubblicazione:
25 gennaio 2021
EAN:

9788892223325

ISBN:

8892223321

Pagine:
400
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Descrizione La Divina Commedia vol.2

In vista del 700° anniversario della morte di Dante (2021), un'edizione speciale in tre volumi del capolavoro di Dante, la Divina commedia, con il commento di Giuliano Vigini, le illustrazioni in bianco e nero di Nino e Silvio Gregori. La Divina commedia è una sorta di portabandiera di Dante, dell'Italia e del mondo, nel segno della poesia che tutti accomuna e illumina nel viaggio della vita. In questo viaggio dove nulla si perde dell'incontro fatto con l'uomo sulla terra, ma tutto si completa e illumina nella luce di Dio, sono però molte le cose che non è facile capire, interpretare, collocare nel loro contesto o nella loro esatta prospettiva. Anzi, si può dire che, senza commenti e guide sicure, c'è il rischio di perdersi nel labirinto di fatti, personaggi e riferimenti d'ogni genere che Dante dissemina a piene mani nel corso del suo lungo itinerario nell'aldilà.

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4 di 5 su 5 recensioni

Dalla virtù antica alla virtù cristianaDi A. Alessandro-18 aprile 2015

Il Purgatorio è meno punitivo e più speranzoso, un'invenzione dantesca fondata sull'idea del perdono per chi ebbe, in una vita comunque di peccato, anche un solo momento di virtù cristiana o cristianamente accettabile: mentre nell'Inferno la regolamentazione delle anime segue, in un regno di per sé dannato, gli argomenti dell'etica classica, validi a organizzare gli uomini privi della luce divina, il nuovo regno di purificazione già evidenzia temi rari nelle speculazioni antiche. La pietà, in particolare, si trasforma da semplice rispetto per gli dei, i genitori e la nazione in atto d'amore verso gli umili, sicché un Imperatore non cristiano appare degno di mondare la sua anima e quindi, alla fine, dal Purgatorio ascendere in Paradiso, avendo fermato un'operazione bellica per commozione verso una popolana supplice. Novità dantesca è la possibilità di salvezza concessa anche a chi mai ebbe fede nel Dio cattolico, l'amore gratuito essendo pressoché ignoto all'etica greco-romana, e la sua rappresentazione massima si trova nella scelta di porre Catone, sicuramente non cristiano, a custodia del Purgatorio; temi tipici dell'antichità vengono introdotti nel sistema religioso medievale attraverso la descrizione della cima del monte, dove c'è quel Paradiso Terrestre che fu in qualche modo cantato dai poeti classici come Età dell'Oro.

Il gorgoglio dei peccatiDi s. alfonso-24 febbraio 2011

Sempre accompagnato da Virgilio, Dante entra nel Purgatorio. La seconda cantica è il luogo dove ancora non c'è una vera adesione al bene ma tuttavia le anime son ora degne di accedere al Paradiso. Su questo ribollire del male, Dante scrive trentatre canti stupendi che ci spingono sempre più verso il Paradiso e cioè il vero bene. La Divina Commedia non è solo l'Inferno ma è tutta veramente bella, quindi è mio consiglio la sua lettura completa, utilizzando la presente ottima edizione.

purgatorioDi S. Giuliana-24 ottobre 2010

ottimo libro, talvolta molto commovente, per poterlo apprezzare al massimo bisognerebbe essere dotati di una grande sensibilità. Quindi lo sconsiglio ai lettori più superficiali. E' un testo su cui bisogna avere la pazienza di riflettere.

ottimo libroDi G. Giampaolo-9 ottobre 2010

si tratta della cantica più vicina ai giorni nostri in cui tutto il cammino di Dante si svolge tra luce e ombra, aurora e crepuscolo. Le anime del purgatorio sono già salve ed espiano i peccati commessi in vita. Ottimo libro da leggere

La Divina Commedia - PurgatorioDi V. Osvaldo-2 ottobre 2010

Curiosamente, mi commuove più intensamente il Paradiso, ma leggo più spesso i canti del Purgatorio: forse per quella luce di aurora o di crepuscolo che pare, nella nostra mente, ravvolgere l'immensa montagna anche quando il sole fiammeggia roggio e saetta intorno; forse perché quell'umanità che non è ancora perfetta ma non può più essere malvagia, e parla sempre con saggezza, cavalleria e cortesia tutte umane, non ancora divinizzate, in qualche modo si fa specchio di noi e degli altri quali ci vorremmo e non possiamo essere.