Il discepolo di Antonio G. D'Errico edito da Frilli
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Il discepolo

Editore:

Frilli

Data di Pubblicazione:
1 gennaio 2008
EAN:

9788875634025

ISBN:

8875634025

Pagine:
192
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Trama Il discepolo

Emanuele, iscritto alla facoltà di Giurisprudenza, consuma il suo tempo nell'ozio. Un ex compagno di scuola, Federico, una sera lo porta in un locale dove conosce Luciana, più grande di lui di vent'anni, della quale subisce il fascino e il carisma. Lentamente la vita dei protagonisti precipita in una spirale di follia, che li porta a perdersi in un incubo senza speranza in cui la violenza pervade le loro azioni e i loro pensieri, costringendoli a divenire vittime e carnefici di un rituale che segnerà definitivamente le loro esistenze. Sullo sfondo, una Bergamo ambigua e inquietante, con i silenziosi boschi appartati e misteriosi e il frastuono della musica assordante dei suoi locali notturni.

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2 di 5 su 2 recensioni

IlluminanteDi Z. Violetta-19 luglio 2017

Un libro rivolto ai ragazzi. Uscito in un momento in cui andavano di moda certe pratiche omicide, nella vita reale e non nella trama di un libro. Ah, la memoria storica. Linguaggi e moventi della storia appartengono ai personaggi. Quale volontà ulteriore può essere attribuita a un racconto di genere didattico? Omofobo è chi non ha il senso della parola e non conosce il fine della lettura. Grazie al mio modo di guardare oltre ho avuto il piacere e la fortuna di incontrare un autore vero, intenso, colto e fuori dalle categorie modaiole. Da leggere, assolutamente, se si ha tra i 14 e i 20 anni. Oltre i vent'anni si può decidere, sbagliando, di non farlo.

Fiera dell'orridoDi M. Giovanni-26 marzo 2012

Ma quanto è brutto questo libro? Prima di tutto per le prime 100 pagine non succede niente. Ma niente niente. Poi è vergognosamente omofobo, per il protagonista il massimo insulto, che ripete più volte, è "frocio". L'apoteosi del ridicolo si ha poi quando descrive gli adepti della setta... Ci mancava che aggiungesse che mangiavano i pipistrelli e veniva fuori la parodia perfetta! Poi i dialoghi: conversazioni telefoniche in cui si usano termini da interrogazione scolastica, alternati a botte di "stronzo". Uno stile piatto, non lascia trasparire la minima emozione nemmeno quando descrive di aver assistito a un omicidio.