Diritto penale di Domenico Pulitanò edito da Giappichelli

Diritto penale

Editore:

Giappichelli

Data di Pubblicazione:
6 aprile 2023
EAN:

9791221101010

ISBN:

1221101013

Pagine:
576
Formato:
brossura
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Descrizione Diritto penale

Prefazione: Istruzioni per l’uso
Studiare il diritto penale è cosa diversa e più complessa che imparare i contenuti di un manuale. Il manuale è uno strumento, non l’oggetto della conoscenza da acquisire. È un genere letterario la cui funzione eminentemente didattica non offusca, e caso mai accentua, esigenze di rigore concettuale, chiarezza espositiva e completezza d’informazione. Scrivere e riscrivere un manuale mette di fronte ai propri limiti di conoscenza, e anche ai limiti della cultura dell’epoca. Qualsiasi scienza (non solo la così problematica scienza giuridica) procede pedetemtpim, mette piede su terreni nuovi ed incerti, avanza per prova ed errore.
Un manuale di diritto penale deve offrire un’informazione di base sull’ordinamento oggetto di studio: nel nostro caso, il diritto penale italiano vigente, nel suo contingente assetto qui ed ora. Ma non può limitarsi a questo. Gli ordinamenti giuridici sono risposte storicamente contingenti a problemi di disciplina. Per comprendere il senso delle risposte è necessario partire dai problemi.
Il diritto penale non è una materia semplice. Il suo studio chiede attenzione, forse un impegno faticoso; presuppone il livello di cultura, non solo giuridica) che dovrebbe avere uno studente già introdotto nel mondo del diritto. Per tentare di rendere appetibile questo studio non v’è altra strada che mostrare l’importanza delle sfide poste dai problemi dei delitti e delle pene, del proibire e punire. Sono problemi che riguardano la vita e la convivenza di tutti noi.
Agli studenti è dovuta un’informazione completa secondo standard tradizionali; ma anche una particolare attenzione ai temi e problemi più importanti. Occorre cercare un ragionevole equilibrio, evidenziando l’essenziale ed evitando il troppo e il vano. Il testo presentato ai lettori, nel succedersi delle edizioni, è il risultato (non sta all’autore dire se e quanto riuscito) di un lavoro di affinamento progressivo.
Vengo alle istruzioni per l’uso. L’obiettivo dello studio è comprendere il senso degli istituti dell’ordinamento penale. Non serve mandare a memoria formule scolastiche.
È essenziale acquisire una buona capacità di consultazione del codice penale e dei testi normativi in genere. L’operatore giuridico deve saper cercare e riuscire a trovare le norme che di volta in volta interessano, senza imparare a memoria articoli e numeri di articolo, e possibilmente senza andare a frugare nell’indice. Per gli studenti alle prime armi è una pratica insostituibile consultare assiduamente il codice per impararne la struttura: la partizione delle materie, la collocazione degli argomenti.
Il nostro studio è, in parte, un apprendimento di linguaggi: il linguaggio del legislatore, il linguaggio della scienza giuridica. L’impegno preliminare di apprendimento di linguaggi e concetti può risultare faticoso e poco gratificante; lo studente potrà coglierne ed apprezzarne il valore quando si troverà di
fronte a problemi di sostanza, relativi ai principi e alle concrete scelte di disciplina.
I manuali sono ovviamente scritti per essere letti. Altrettanto ovviamente, non tutto ciò che è in essi contenuto ha uguale importanza. L’informazione dovuta da un manuale è più ampia di quella che sia ragionevole assimilare a fondo. Sta all’intelligenza del lettore riconoscere ciò che è più o meno importante (per gli studenti alle prime armi la selezione di ciò che è importante sarà facilitata dalla frequenza alle lezioni).
I temi del delitto e della pena hanno significativi riflessi nelle produzioni culturali della nostra civiltà, dalla letteratura alla filosofia alle arti. Il ‘penale’ ha che fare con il problema del male, e delle risposte delle società degli uomini di fronte a ciò che ritengono essere il male; il diritto penale è prodotto e specchio significativo del modo di essere e dei valori della società che lo esprime.
Chi abbia interesse per il penale, e non si accontenti d’uno studio manualistico, troverà abbondante materia nei mass media, specchio (talora deformante) della rilevanza che problemi di criminalità e di giustizia penale hanno assunto nel nostro paese e in tutto il mondo. Troverà elementi di riflessione nella letteratura, soprattutto nella grande letteratura.
Uno studio serio richiede un atteggiamento critico, una interrogazione dei testi aperta a nuove conoscenze e a nuovi argomenti, fatta con indipendenza di giudizio.
In una pagina di Goethe che può valere come splendida, ironica introduzione agli studi universitari, Mefistofele (il diavolo, travestito da Faust) all’aspirante allievo che vorrebbe studiare teologia dà questo suggerimento: “la cosa migliore è che seguiate le lezioni di un solo docente e che giuriate sulla parola del Maestro. In tutto e per tutto, tenetevi alle parole! Allora arriverete, attraverso la porta sicura, al tempio della certezza” (Faust, trad. it. di G.V. Amoretti).
Jurare in verba magistri è una tentazione diabolica: questo ha inteso dire il grande poeta della modernità. I maestri vanno ascoltati con attenzione critica, non riecheggiati alla lettera; i migliori allievi sono quelli che sapranno andare oltre.

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4 di 5 su 1 recensione

Diritto penaleDi M. Carlo-13 aprile 2011

Ricordo che lo studiai ai tempi dell'università, ed ero indeciso se continuare o no la materia. Ho scelto diversamente e non me ne sono pentito. Riletto una decina d'anni dopo, non ci ho capito più niente e soprattutto faticavo a rivedere in un me più giovane l'infaticabile glossatore delle pagine di questo manuale. Avevo buon tempo da perdere! Resta, per inciso, un testo fondamentale per apprendere questa materia.