Trama A Dio spiacendo
Dopo essere morto, Yankel Morgenstern approda in paradiso, dove scopre che Dio è un grosso pollo soddisfatto di sé: tocca adeguarsi e, nel caso, cambiare le proprie abitudini alimentari. A Schwartzman, invece, Dio ordina di erigere un altare dorato nel cortile di casa, poi di comprare legno di cipresso per costruire un'arca. Stanley Fisher, a sua volta, in un momento di difficoltà, compie un viaggio in Israele e in una caverna del Negev trova tredici tavolette di pietra antichissime, portatrici di un messaggio che potrebbe cambiare l'intero corso dell'esistenza umana; solo che nessuno le vuole comprare, nemmeno su eBay. In questi racconti Shalom Auslander tratteggia una serie di incontri-scontri con l'Onnipotente, sardonici e dissacranti, surreali eppure precisi nel descrivere il complicato rapporto tra l'uomo e la religione. Il Dio di Auslander a volte soffre di emicrania, può essere un temuto businessman, o ancora può scendere di persona a Manhattan per eliminare qualcuno inspiegabilmente sfuggito alla rigida programmazione delle morti. Il mondo intero, animali compresi, è in balia di questo Dio autoritario e implacabile, una creatura capricciosa e dispotica che, con la costante minaccia di punizioni nel mondo a venire, li costringe a seguire assurde norme nel mondo presente. Ma la narrazione di Shalom Auslander lascia aperta una via per combattere l'ossessione del precetto: quella di un'ironia irriverente, a tratti feroce ma liberatoria.
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Recensioni degli utenti
A Dio spiacendo-30 maggio 2012
Il libro è una raccolta di racconti che hanno come comun denominatore la figura di Dio che assume sempre connotati differenti. Shalon Auslander vuole spiegare il difficile rapporto fra l'uomo e Dio che ancora oggi è conflittuale e soprattutto rappresenta Dio come una creatura dispotica che minaccia di punire e costringe a subire norme dure, ma lo fa con un'ironia particolare.
A Dio spiacendo-8 aprile 2011
Ho trovato molti spunti interessanti. Non nascondo però che qualcosina mi ha fatto storcere il naso. Alcuni di questi racconti sono davvero disturbanti, nessuno fa ridere, nessuno fa pensare. Alcuni - tipo quello di charlie brown - sono semplicemente tediosi. L'autore si sforza di dare corpo alle proprie ossessioni di ebreo americano, sparando a destra e a manca contro la propria, personale, ossessiva, concezione della religione. Probabilmente è un problema suo, forse ha scritto per ragioni terapeutiche: essendo americano, forse gliel'aveva consigliato lo psicanalista. E' tutto molto meccanico e ripetitivo, i luoghi comuni sulla religione ebraica vengono amplificati sino al parossismo ma senza alcun effetto davvero satirico o divertente. La storia dei criceti mi ha fatto venire gli incubi.
a Dio spiacendo-2 novembre 2010
Nei racconti del libro “A Dio spiacendo” lo scrittore Shalon Auslander parla di incontri bizzarri e surreali tra gli uomini e l’Onnipotente, e spiega il difficile rapporto tra l’individuo e la religione. Auslander rappresenta Dio in maniera autoritaria, come una creatura dispotica che minaccia di punire e costringe a subire norme dure, ma lo fa con un’ironia particolare.
A Dio spiacendo-31 ottobre 2010
Una raccolta di storie che hanno come tema principale Dio, ma Dio una volta sotto forma di cane, un'altra di pollo e così via dicendo. Non mi ha fatto impazzire, forse una storia mi è piaciuta più di un'altra ma nel complesso 3 è il voto giusto.