Tra dimensione nazionale e vocazione europea. Diritto criminale e cultura giuridica nel Regno di Napoli dal secondo Seicento agli albori dell'Illuminismo di Ferruccio Maradei edito da Edizioni Scientifiche Italiane
Alta reperibilità

Tra dimensione nazionale e vocazione europea. Diritto criminale e cultura giuridica nel Regno di Napoli dal secondo Seicento agli albori dell'Illuminismo

Data di Pubblicazione:
30 dicembre 2022
EAN:

9788849550832

ISBN:

8849550839

Pagine:
424
Formato:
brossura
Argomento:
Diritto e procedura penale
Acquistabile con o la

Descrizione Tra dimensione nazionale e vocazione europea. Diritto criminale e cultura giuridica nel Regno di Napoli dal secondo Seicento agli albori dell'Illuminismo

Tra XVII e XVIII secolo la cultura europea attraversò un periodo di lenta ma decisiva trasformazione caratterizzato da una notevole tensione scientifica che coinvolse il diritto. In questo periodo di straordinario fermento culturale anche il Regno di Napoli, solo apparentemente alla periferia di un'Europa in lenta transizione «dall'antico al moderno», seppe aprirsi a questi stimoli, evidenziando su più fronti significativi segnali di avanzamento. In un percorso tutt'altro che lineare e uniforme, prima delle proposte riformistiche avanzate dall'Illuminismo, anche il diritto criminale mostrò primi segnali di vivacità. Nel Regnum questa branca giuridica fu appannaggio di avvocati e giudici che ne plasmarono struttura e contenuti in un numero copioso di Pratiche criminali, ma anche di commentari e manuali istituzionali. Se una parte di queste opere rimase inesorabilmente legata alla tradizione, non mancarono, d'altro canto, segnali di inusitata apertura culturale: dalle sperimentazioni linguistiche a quelle sistematiche, fino alla moderata messa in discussione di alcuni istituti giuridici ritenuti fino ad allora insindacabili. Nonostante il carattere policentrico della criminalistica napoletana, il terreno principale di dibattito rimase ancora legato agli istituti della procedura. Ad animarlo si trovarono almeno due questioni fondamentali: il problema del valore e dell'utilizzabilità degli indizi ad condemnandum e quello della tortura giudiziaria. In quel periodo, la criminalistica sembrò schiudere maggiori spiragli garantistici con la presenza, spesso velata, di accenti critici nuovi verso prassi e istituti consolidati. Determinante fu l'influsso, spesso anche indiretto, che esercitarono la riscoperta dottrina umanistica nonché l'apertura verso la criminalistica europea - specialmente dell'area tedesco-olandese - alla quale buona parte dei giuristi napoletani guardò come ad un modello da cui trarre ispirazione per razionalità e rigore sistematico. Tratto unificante di questa cultura penalistica fu altresì la sempre crescente attenzione che venne riservata al diritto patrio, inteso quale nucleo giuridico fondamentale anche per il settore criminale, che spinse i giuristi a interrogarsi sempre di più, grazie anche ad un marcato interesse per la storia giuridica e istituzionale del Regnum, sulla portata "nazionale" che il diritto penale stava acquisendo. In questo senso può dirsi che a Napoli la cultura giuridica criminalistica oscillò tra due differenti dimensioni: una "nazionale", che portava con sé l'affermazione del diritto patrio, e una "europea", percepibile dalle non poche assonanze con il pensiero dei criminalisti d'oltralpe.

Spedizione gratuita
€ 60.80€ 64.00
Risparmi:€ 3.20(5%)
o 3 rate da € 20.27 senza interessi con
Disponibile in 2-3 giorni
servizio Prenota Ritiri su libro Tra dimensione nazionale e vocazione europea. Diritto criminale e cultura giuridica nel Regno di Napoli dal secondo Seicento agli albori dell'Illuminismo
Prenota e ritira
Scegli il punto di consegna e ritira quando vuoi

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti