Diario di un fumatore

Si ride e non poco. Divertentissima silloge di brevi raccontini umoristici. Le tematiche affrontate sono quelle tipiche dei racconti di Sedaris: spesso lo spunto è autobiografico e viene rappresentata in maniera fortemente ironica la middle class americana. Ne emerge un quadro veramente divertente. Vista poi la globalizzazione galoppante ci si accorge che sempre di più che forse anche noi non siamo poi così diversi dagli americani. L'occhio sempre attento di Sedaris riesce a costruire dei quadri della società moderna veramente graffianti ed incisivi. Un racconto tra tutti? "Nudo" in cui racconta un sua esperienza (vera o inventata non so) in un campo di nudisti: veramente spassoso quando riflette sul fatto che è molto difficile cercare di far capire di chi si sta parlando quando si deve descrivere una persona che non sia vestita, e che quindi non ci possa fornire nessun appiglio estetico che non sia il suo fisico. Veramente spassosissimo. Da leggere.

Più che diario di un fumatore, è una raccolta di storie vere, inventate o verosimili (nel caso di Sedaris non si può mai dare nulla per certo). Gli elementi grotteschi uniti alla satira rendono la lettura non priva di divertimento, però questa volta siamo lontani dall'umorismo spassoso delle sue precedenti opere. E non fatevi trarre in inganno dalla parola "fumatore" del titolo, argomento affrontato solo nel primo capitolo.

Sedaris non è uno scrittore umoristico nel senso più stretto della definizione e chi si rapportasse ai suoi libri animato da simili aspettative resterebbe senz’altro deluso. Infatti le storie che racconta sono spesso spaccati di vita quotidiana, esperienze vissute o del tutto inventate che non hanno nulla di eccezionale o di insolito, tranne il modo in cui vengono presentate. È il suo tratto scarno, incisivo e graffiante nel caratterizzare i fatti e i personaggi a risultare umoristico, ma di un umorismo fine e intelligente che non trova riscontro in nessun altro scrittore a me noto. Ironia e comicità inoltre sono spesso soffuse di malinconia e affiancate dalla tenerezza, qualità che impediscono ogni possibile eccesso nei toni o caduta del buon gusto.