Dialoghi nella stanza d'analisi di Claudio Merini edito da Psiconline

Dialoghi nella stanza d'analisi

Editore:

Psiconline

Data di Pubblicazione:
5 novembre 2022
EAN:

9788899566388

ISBN:

8899566380

Pagine:
191
Formato:
brossura
Argomento:
Psicoterapia
Acquistabile con la

Descrizione Dialoghi nella stanza d'analisi

Dialoghi nella stanza d'analisi è una raccolta di racconti ispirati da quanto avviene nella relazione tra paziente e analista. Il lettore è condotto all'interno dei processi dell'analisi attraverso il punto di vista di uno psicoterapeuta esperto, che rivela il suo stile d'interazione col paziente. Il tutto non è presentato alla luce di una teoria esplicita, ma semplicemente narrato per come si manifesta, con un linguaggio letterario capace di trasmettere con efficacia gli stati d'animo, i sentimenti e le sfumature della relazione.

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5 di 5 su 1 recensione

Stati di coscienzaDi G. laura-25 gennaio 2023

Ho letto il libro una prima volta per esplorare il territorio occupato dai racconti. Li ho riletti a distanza di qualche giorno senza seguire il criterio della successione lineare, ma scegliendo le 'sedute' i cui dialoghi mi chiamavano a rispondere intimamente alla problematica evocata. La bellezza dell'opera non è mai o non solo nell'oggetto a portata dei sensi, ma in quel misterioso senso risvegliato in chi guarda e si guarda, grazie a quell'oggetto. Provo a spiegare, ammesso che sia possibile esternare in modo equivalente, ciò che i dialoghi mi hanno risvegliato, in primo piano metterei l'arguzia dei due interlocutori, anzi dell'unico locutore che si sdoppia in chi provoca il pensiero inconsapevole e in chi lo scannerizza in dettagli secondo il flusso di coscienza e di consapevolezza. Sì, perché quelli che, per espediente letterario sono dialoghi verosimilmente di sedute analitiche, essendo un paziente e un analista immaginari, sono propensa a credere che siano due (o più) stati di coscienza. Mi piace il continuo passaggio dal registro comunicativo referenziale a quello filosofico-poetico con reciproche incursioni dell'uno nell'altro. I due giocano a rilanciare, uno fa da spalla all'elaborazione dell'altro, come se per pensare alto (o profondo) occorresse una spinta dal basso. E poi quei silenzi... Come parola accolta, come respirazione psichica che funge da 'svitol', per usare la metafora di una delle pazienti. Magari scrivere tra parentesi silenzio, oltre ad alludere a chi dei due interlocutori fa il turno di ascolto, mira a indurre il lettore ad ascoltare (si) meglio. Le ispirazioni che i vari colloqui innescano non seguono la via cerebrale ma la via emotiva. L'Autore tra le righe lascia capire che attende l'evento, non pianifica il dialogo seguendo un criterio o una scaletta. Si lascia sorprendere, si ascolta nella dimensione profonda e ne coglie non solo la fluidità ma le irritazioni e la gamma dell'intero spettro emozionale.