Delitto in casa Proust

La Recherche di Proust costituisce il movente di un omicidio, ma non per brama letteraria quanto come al solito per soldi. Il romanzo si svolge interamente a Illiers-Combray, proprio nella casa dell'amata zia dove Proust soggiornava durante le vacanze e che gli ispirò il grande capolavoro, viene trovata uccisa la presidentessa della associazione alla vigilia di una importante riunione internazionale da lei voluta per fare un annuncio sensazionale. Donna avida, arrogante, arrivista, cordialmente odiata e temuta da tutti. Il giallo quindi si svolge in maniera classica, un piccolo centro, un gruppo di persone riunite dove almeno 5 o 6 di loro avrebbero avuto un movente ben valido per commettere l'omicidio e tutte hanno più o meno un alibi. La scrittura è scorrevole, la storia ben costruita, e tutti gli steps del giallo vecchio stile sono rispettati, un commissario e la sua assistente così diversi tra loro e così affiatati, che con determinazione smontano e rimontano le varie testimonianze, fino a trovare crepe e diseguaglianze, non manca la classica corsa contro il tempo nelle ultime pagine. Deliziose sono le descrizioni dei luoghi proustiani, non manca l'ironia che si legge nemmeno troppo celata, su tutto ciò che ruota attorno l'editoria, critici, scrittori di cui Estelle Monbrun conosce bene l'ambiente. Estelle Monbrun è uno pseudonimo dietro il quale si cela una nota specialista di Marcel Proust, Elyane Dezon-Jones, attualmente insegna letteratura francese alla Washington University a Saint Louis, Missouri. Questo romanzo è stato scritto durante una lunga convalescenza per distrarsi, e non ha alcuna pretesa.