Cultura e imperialismo. Letteratura e consenso nel progetto coloniale dell'Occidente di Edward W. Said edito da Feltrinelli
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Cultura e imperialismo. Letteratura e consenso nel progetto coloniale dell'Occidente

Editore:

Feltrinelli

Traduttore:
Chiarini S., Tagliavini A.
Data di Pubblicazione:
29 settembre 2023
EAN:

9788807105739

ISBN:

880710573X

Pagine:
512
Formato:
brossura
Argomenti:
Letteratura, storia e critica: letteratura dal 1900, Colonialismo e imperialismo
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Cultura e imperialismo. Letteratura e consenso nel progetto coloniale dell'Occidente

La capacità tutta umana di raccontare è un'arma di emancipazione, ma anche di controllo. In questo lavoro di indagine letteraria e storica, Edward W. Said getta luce sulle complicità della cultura occidentale con il progetto egemonico di vecchi e nuovi imperi. Da Cuore di tenebra di Conrad a Mansfield Park di Jane Austen, dall'Aida di Verdi a Lo straniero di Camus, quest'opera spinge a rileggere con occhio critico i grandi capolavori della letteratura, svelandone il retroterra ideologico a lungo ignorato. Allo stesso tempo, nelle opere di autori come Frantz Fanon, Aimé Césaire, C.L.R. James e Salman Rushdie, l'autore indica la grande ricchezza della letteratura di resistenza che si oppose, e si oppone, al dominio imperiale. Emerge così la realtà di un'attualità postcoloniale caratterizzata da culture ibride e interdipendenti. Un'opera ancora urgente, in un presente in cui il retaggio del colonialismo si mescola a nuove forme di imperialismo e profonde divisioni.

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5 di 5 su 1 recensione

L'ideologia e i suoi mezzi.Di R. Irene Giovanna-13 settembre 2010

Testo fitto, interessante, ricchissimo di riferimenti letterari, e non. Un vero e proprio compendio di analisi comparata dei maggiori romanzi inglesi, francesi e americani che in un modo o nell'altro hanno contribuito ad ampliare e riflettere, a meditare e a rivivere i temi principali che accompagnarono le imprese coloniali del XVIII e del XIX secolo. Said scoperchia la retorica pro e contro l'imperialismo così come emerge dalla letteratura, anche musicale. Interessante è il capitolo dedicato alla stesura del libretto e della partitura dell'Aida di Verdi ma ancor più intrigante è l'analisi quasi semiologica del primo allestimento dell'opera al Cairo, in una cornice grandiosa, imperiale a ridosso dei lavori di apertura del Canale di Suez. Le coincidenze non coincidenze emergono in tutta l'opera. Acute e raffinatissime le analisi di Heart of Darkess di Joseph Conrad romanziere tra i più sensibili nelle individuazioni delle ambiguità ideologiche legate al colonialismo: o della critica del Moby Dick di Melvill romanzo completo polisemico per definizione. Ma ciò che colpisce di Said è la commistione di stimoli che gli provengono da un background culturale ormai desueto tra i grandi studiosi. Egli nella sua critica, una teoria semiologica mancata, rielabora e fonde armoniosamente la lezione dello strutturalismo francese e jakobsoniano, del marxismo europeo e nord americano in lui si nota anche nel lessico tecnico un forte influsso di Adorno e della Scuola di Francofore, di Gramsci ma anche Kyernan. Fanno capolino qua e là Deleuze e Guattari, Derrida e Foucault. E la musica la musica che dona a Said l'intuizione critico-teorica più originale. La visione contrappuntistica che consiste nell'osservare un fenomeno da più angolazioni di analizzarne da tutti i punti di vista le premesse e le conseguenze conferendo all'analisi che da essa ne scaturisce una completezza armoniosa e rispettosa dei punti di vista anche opposti entro i quali un fenomeno politico o culturale agisce e viene percepito. La lettura gradevole necessita però una conoscenza almeno generale di presupposti teorici e ideologici di cui Said si serve per operare la sintesi critica che tanto ci coinvolge e ci fa meditare.