La concezione cristiana del mondo di Pavel Aleksandrovic Florenskij edito da Pendragon

La concezione cristiana del mondo

Editore:

Pendragon

Collana:
Le sfere
A cura di:
A. Maccioni
Data di Pubblicazione:
25 Gennaio 2011
EAN:

9788865980361

ISBN:

8865980362

Pagine:
212
Formato:
brossura
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Descrizione La concezione cristiana del mondo

Tra la fine dell'estate e l'autunno 1921, Pavel A. Florenskij teneva un corso decisivo per gli studenti dell'Accademia teologica di Mosca. Nei difficili tempi della smobilitazione generale, portava avanti il suo insegnamento di storia della filosofia con un atto di profonda onestà intellettuale e di resistenza. Forse temendo che potessero essere le sue ultime lezioni - siamo all'indomani della Rivoluzione, in pieno processo di nazionalizzazione dei beni religiosi - Florenskij ha tentato di riprendere tutti gli argomenti affrontati in lunghi anni di ricerca filosofica e teologica. Il privilegiato incontro con gli studenti che amava è rimasto indelebile in una serie di appunti: di recente riscoperti in Russia, vengono qui restituiti ai lettori ni traduzione integrale.

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5 di 5 su 1 recensione

La concezione cristiana del mondoDi c. lello-27 Settembre 2011

Florenskij è un autore da riscoprire, essenso le sue meditazioni utili sia ai cristiani che agli atei, recentemente riscoperte, queste lezioni - pronunciate all'Accademia teologica di Mosca negli anni terribili della guerra civile seguìta alla Rivoluzione sovietica - sono state appena pubblicate in prima traduzione italiana per la cura dello storico della filosofia e slavista Antonio Maccioni. Si può anche dissentire da lui, come dicevamo, ma una cosa è chiara subito, anche a chi dissente: Florenskij è un genio. Conosce così a fondo, e penetra in modo così originale l'alta Matematica, la Fisica, la Chimica, la Biologia, la Filosofia, la Teologia e la Mistica che l'approccio olistico al sapere è per lui una cosa quasi naturale, in qualche modo inevitabile, ben prima che una scelta metodologica di fondo, o una moda, come sarà per alcuni epistemologi un po' pasticcioni nella seconda metà del Novecento. Tutto questo ciclo di lezioni, che si propone di delineare una concezione cristiana e ecclesiale del mondo - Florenskij era anche un sacerdote ortodosso, con tanto di moglie e figli - è centrato sulla nozione di sguardo: lo sottolinea molto bene, nel suo ampio saggio introduttivo, il curatore dell'edizione italiana. Si può concepire cristianamente e ecclesialmente il mondo solo se lo si guarda in un certo modo; solo se esso, cioè, è visto come icona dell'invisibile, nel rispetto di quella gerarchia di rimandi simbolici di cui l'Icona (Florenskij ha indagato a fondo l'antica iconologia russa) rappresenta il massimo grado, la porta che dà accesso all'invisibile. Janua coeli. Imprigionato per un decennio nel gulag staliniano delle Isole Solovki, nel gelo del Circolo polare artico, perché accusato di sedizione, Florenskij troverà il modo di fare scoperte scientifiche e procurare allo Stato brevetti tecnologici persino lì, in quel luogo di dolore e di derelizione estrema, senza strumenti scientifici e senza uno straccio di vero laboratorio di ricerca. Nel dicembre del 1937, Stalin lo farà fucilare, in una delle sue demoniache purghe. La famiglia non saprà nulla della sua morte fino alla fine della guerra. Inutile dire che, come è stato ampiamente appurato negli anni '90, Florenskij era del tutto innocente.