Comunità immaginate. Origini e fortuna dei nazionalismi di Benedict Anderson edito da Manifestolibri

Comunità immaginate. Origini e fortuna dei nazionalismi

Collana:
Incisioni
A cura di:
M. D'Eramo
Traduttore:
Vignale M.
Data di Pubblicazione:
25 giugno 2009
EAN:

9788872855782

ISBN:

8872855780

Pagine:
238
Formato:
brossura
Argomento:
Gruppi sociali
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Descrizione Comunità immaginate. Origini e fortuna dei nazionalismi

Questo libro non è solo una storia politica dei movimenti nazionalisti. Il suo obiettivo è soprattutto quello di indagare la microfisica del sentimento di appartenenza nazionale, i suoi linguaggi, la sua genesi e la sua diffusione in ambiti culturali anche diversissimi tra loro. Anderson si serve di innumerevoli materiali, dalle letterature minori alla storia della stampa, per mettere a fuoco le trasformazioni che hanno accompagnato la nascita dei nazionalismi: la territorializzazione delle fedi religiose, il ruolo del capitalismo nascente e dell'opinione pubblica, il nuovo rapporto tra memoria e attualità.

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Saggio sulla nascita culturale dei nazionalismiDi S. Andrea-6 luglio 2011

Il problema della nascita dei nazionalismi è molto complesso. Anderson lo affronta da una prospettiva costruttivista e dà un taglio prevalentemente culturale (ad esempio, rispetto a Gellner) alla propria analisi. Indubbiamente innovativa la sua idea di comunità politiche che si auto-immaginano, tanto da poter essere considerato da Hobsbwam (vedi Nazioni e nazionalismi) una delle opere principali sulla questione.

Benedict Anderson - Comunità immaginateDi d. domenico maurizio-6 luglio 2010

Il saggio di Anderson editato la prima volta verso la fine degli anni ’70 e riproposto con una serie di integrazioni - cerca di individuare una teoria in grado di spiegare la nazione come fenomeno storico. Nè le teorie liberali, infatti, nè quelle marxiste sono riuscite a inquadrare il fenomeno limitandosi spesso – anzi - a considerare la nazione un’entità data. Per Anderson invece la nazione è una “comunità immaginata” e cioè una comunità che viene rappresentata nella coscienza collettiva di un gruppo in quanto è in grado di fornire ai singoli un orizzonte di senso. La prima di queste comunità era la “comunità religiosa medioevale” in cui ogni credente aderiva ad un complesso sistema di convinzioni di natura storica e morali. Si tratta di una comunità che si rappresenta come immanente, al di fuori del tempo lineare moderno. Successivamente si affermò il regno dinastico capace di controllare popoli diversi e eterogenei. Solo con la modernità e con l’affermazione della percezione di un tempo omogeneo e lineare– XVIII secolo – i singoli possono percepire se stessi come parte di una comunità contemporaneamente ad altri individui. Nasce così lo stato nazionale. La teoria attribuisce al principio di nazionalità una connotazione artificiale e contesta, anzi, quanti ritengono che una nazione sia l’inevitabile convergenza di affinità storiche. Anderson, infatti, non analizza solo gli stati europei tradizionali – che facilmente si prestano a una rappresentazione “naturalistica” – ma si sofferma su tutte quelle comunità nazionali sorte dopo una fase coloniale. E spiega dunque perchè il Canada e gli USA, sebbene di matrice anglosassone, siano due comunità nazionali differenti; o come l’Indocina un tempo fosse percepita come una comunità omogenea per poi articolarsi in entità statuali differenti. L’affinità linguistica, dunque, è solo uno dei fattori in grado di incoraggiare la formazione di una nazione, ma non è sufficiente da sola. Perchè l’immagine di una comunità si sedimenti nei singoli, c’è bisogno di una stampa “nazionale”, di un sistema scolastico uniforme, di un sistema amministrativo strutturato ma anche di musei e mappe ovvero di un complesso di elementi che siano in grado di costruirla. Anderson, in definitiva, indaga i meccanismi segreti del sentimento nazionale e i suoi studi, quindi, rappresentano un riferimento indispensabile per quanti sono impegnati a interpretare la crisi delle comunità statuali nel Mondo e a promuovere nuove e più incisive forme di cooperazione internazionale.