Una comunità in guerra. La Certosa di Farneta tra resistenza e giustizia
- Editore:
L'Ancora del Mediterraneo
- Collana:
- Gli alberi
- Data di Pubblicazione:
- 29 maggio 2006
- EAN:
9788883251962
- ISBN:
8883251962
- Pagine:
- 283
- Formato:
- brossura
- Argomenti:
- Seconda Guerra Mondiale, Fascismo e Nazismo
Descrizione Una comunità in guerra. La Certosa di Farneta tra resistenza e giustizia
Una ricostruzione dei fatti che hanno portato alla strage della Certosa di Farneta di Lucca, commessa da alcuni reparti dell'esercito tedesco tra il 2 e il 10 settembre del 1944. Con il supporto di una documentazione archivistica reperita sia in Italia che all'estero e di una serie di interviste a sopravvissuti e familiari delle vittime, si è cercato di inserire questo tragico evento nel più ampio contesto dell'occupazione nazista.
Recensioni degli utenti
Eccidio della Certosa: una strage non conosciuta.-11 agosto 2010
Documentato, ben scritto, puntuale: una microstoria di quei terribili giorni in Lucchesia, prima dell'eccidio della Certosa di Farneta. Tra fonti autentiche e il ricordo di chi è sopravvissuto, l'insensatezza dell'occupazione e della ferocia tedesca, il volto dei doppiogiochisti, i primi movimenti partigiani in zona, la risposta militare nazista. Con un ampio spaccato sulla posizione del clero lucchese nei confronti di ciò che accadeva in quei giorni: qualche connivenza, tanta partecipazione civile e, addirittura, una piccola frangia di collaborazionismo antitedesco. Uno spaccato vivo e attuale dell'eccidio, delle responsabilità dei suoi autori, di resistenza civile. Per non dimenticare.
un libro modesto e deludente-3 dicembre 2007
E' l'ennesimo studio dedicato a una strage nazista in Toscana e non è nemmeno dei migliori. Anzi riprende, in forma scolastica, temi e modelli di una storiografia che con i lavori di Paolo Pezzino e Giovanni Contini aveva invece raggiunto livelli assai più alti. Lo studio dell'eccidio compiuto alla Certosa di Farneta, per tipologia e caratteristiche dell'episodio, avrebbe potuto essere un'ottima occasione per sviluppare, da un punto di vista originale, un aspetto della storia italiana durante l'occupazione tedesca. Invece, una ricostruzione documentata quanto pedissequa, una scrittura pesante ed inefficace, la sostanziale incapacità dell'autore di valorizzare le fonti, producono un testo pesante, noioso, scontato, privo di originalità. Non è un esempio di microstoria, solo una piccola storia e storiografia di piccolo cabotaggio. Da un giovane ci si aspetterebbe maggiore originalità e, sopratutto, più coraggio.