Colla stessa mano che son ferito... La parola scritta delle classi subalterne in Piemonte tra inizio e metà Novecento di Donato Bosca edito da Priuli & Verlucca
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Colla stessa mano che son ferito... La parola scritta delle classi subalterne in Piemonte tra inizio e metà Novecento

Data di Pubblicazione:
4 marzo 2009
EAN:

9788880684299

ISBN:

8880684299

Pagine:
208
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Descrizione Colla stessa mano che son ferito... La parola scritta delle classi subalterne in Piemonte tra inizio e metà Novecento

Scrivere da soldato con la mano ferita o da emigrante in lingua italiana senza mai averla studiata a scuola. Da ragazza che fa il filo ai compaesani sotto naja o da innamorata per fare entrare nel proprio sogno d'amore la persona che a quel sogno sembra estranea. Da mezzadro per scongiurare un San Martino punitivo che sbatte in mezzo alla strada la famiglia numerosa o da fratelli che devono dividersi case e terreni e non si fidano uno dell'altro. Da donna infelice per protesta contro il matrimonio sbagliato che rende la vita una galera o per rabbia di fronte a un esercito invasore che crede di comandare a casa d'altri. Scrivere al medico condotto del paese che gena la povera gente o al sindaco raccontando di aver fatto fortuna nella Merica lontana. Scrivere stando in città col rimpianto della campagna o dal proprio cascinale lamentando che la siccità distrugge il raccolto e che bisogna andare via «dalle terre schifose». Modi diversi di scrivere facendo economia di parole, per stare aggrappati alla vita e non cadere nel silenzio alimentato dalla solitudine e dal distacco. I

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