Codice del lavoro. Ediz. minore

Si rende necessario dare alle stampe una nuova edizione del codice del lavoro, nella sua editio minor, allo scopo di offrire un maneggevole strumento orientativo per seguire le innovazioni succedutesi a ritmo frenetico. Basti elencare gli interventi normativi di cui si è dato conto nel volume, per comprendere l'ampiezza e la portata delle innovazioni. E così si ricordano: la legge 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità 2013); la legge 24 dicembre 2012, n. 234, contenente norme generali sulla partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea; il d.lgs. 16 gennaio 2013, n. 13 contenente la definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l'individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze, a norma dell'articolo 4, commi 58 e 68, della legge 28 giugno 2012, n. 92; il d.lgs. 13 marzo 2013, n. 32, di attuazione, tra l'altro, di direttive europee in materia di salute e sicurezza sul lavoro; il d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33, contenente il riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. L'opera ha mantenuto la formula di presentazione sistematica cronologica dei provvedimenti legislativi, tratto distintivo rispetto alle raccolte normative di carattere meramente compilativo e aiuto per lo studio. La legislazione del lavoro, negli ultimi anni, ha rappresentato uno degli esempi più evidenti dello scollamento tra le finalità proclamate e l’efficienza concreta degli strumenti approntati per perseguirle.
Basti pensare che la «flessibilità», così in entrata come in uscita dal mondo del lavoro, è diventata uno degli obiettivi più indicati per tutte le riforme del mercato del lavoro, tanto ripetuto fino ad assumere i connotati di una formula mistica, una specie di mantra, che tuttavia si è dovuto scontrare con i duri effetti del precariato che ha prodotto, tanto da indurre tutte le forze politiche, che pure avevano sostenuto la riforma attuata con la legge 28 giugno 2012, n. 92 (c.d. «Riforma Fornero»), dapprima ad intervenire immediatamente con una serie di correttivi e, successivamente, ad annunciare grandiosi progetti di (ulteriore) rivoluzione normativa.
Il tutto nella convinzione che interventi anche radicali sul corpus normativo, non importa se a stretto ridosso di precedenti imponenti modifiche, siano sufficienti a invertire il trend depressivo che trova anche in altri settori dell’economia le proprie cause.
L’efficacia di tali interventi, innestati su un mastodontico apparato normativo, le cui continue evoluzioni (ma si tratta, a volte, di vere e proprie involuzioni) contribuiscono a determinare grande incertezza tra gli operatori del diritto, è apparsa a molti commentatori quantomeno dubbia.
Si rende comunque necessario dare alle stampe una nuova edizione del codice del lavoro, nella sua editio minor, allo scopo di offrire un maneggevole strumento orientativo per seguire le innovazioni succedutesi a ritmo frenetico.
Basti elencare gli interventi normativi di cui si è dato conto nel volume, per comprendere l’ampiezza e la portata delle innovazioni.
E così si ricordano:
— la legge 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità 2013);
— la legge 24 dicembre 2012, n. 234, contenente norme generali sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea;
— il d.lgs. 16 gennaio 2013, n. 13 contenente la definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l’individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze, a norma dell’articolo 4, commi 58 e 68, della legge 28 giugno 2012, n. 92;
— il d.lgs. 13 marzo 2013, n. 32, di attuazione, tra l’altro, di direttive europee in materia di salute e sicurezza sul lavoro;
— il d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33, contenente il riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.
L’opera ha mantenuto la formula di presentazione sistematica cronologica dei provvedimenti legislativi, tratto distintivo rispetto
alle raccolte normative di carattere meramente compilativo e da sempre prezioso ausilio per studenti, partecipanti a pubblici concorsi, magistrati, avvocati, consulenti del lavoro ed altri operatori del settore.
Anche per la intelligente e pronta (e pertanto insostituibile) collaborazione della redazione, fonte di preziosi suggerimenti per gli autori, il lavoro, ricco di note e richiami intertestuali, si completa con un utilissimo corredo di indici sistematico, analitico e cronologico.